La pluralità di passaggi si è resa necessaria perché il ministero, sentito il parere dell´Avvocatura dello Stato, non ha ritenuto applicabile il protocollo d´intesa del 2002. In questo caso, infatti, il Teatro sarebbe stato consegnato direttamente alla fondazione Petruzzelli. Che, a quel punto, avrebbe dovuto dar corso al pagamento del canone di locazione (500mila euro l´anno) alla famiglia Messeni Nemagna. Resta invece irrisolto il nodo dei 13 milioni in più rispetto a quelli disponibili spesi dallo Stato per ricostruire l´immobile. Un importo che secondo l´Avvocatura dello Stato deve essere versato dalla proprietà. Per questo - è stato precisato durante il sopralluogo di ieri - il ministero dei Beni culturali si riserva il diritto di ritenzione del bene nei confronti di chi, al termine delle controversie giudiziarie, risulterà proprietario del Teatro Petruzzelli.
Ciò che conta, però, è che la battaglia legale non influirà sulla riapertura. La fondazione lirico-sinfonica dovrà farsi carico della custodia, della manutenzione e dell´assicurazione dell´immobile. Quanto all´inaugurazione, il sindaco Michele Emiliano ha dato appuntamento al 6 dicembre per la prima della stagione lirica 2009-2010. In questi giorni l´ente lirico è impegnato nell´allestimento di Tosca, che andrà in scena al Piccinni a partire dal 21 settembre. Resta da capire, però, dove sarà rappresentato il Sogno di mezza estate, di Britten, in programma in ottobre, in giorni in cui al Piccinni ci sarà uno spettacolo di prosa.

Intanto, ieri, la fondazione ha ricevuto la richiesta di recesso dall´ente avanzata dall´unico socio privato, Domenico Di Paola. Una decisione, ha spiegato l´ingegner Di Paola, legata a due problemi. «Ho chiesto senza ottenere risposta - ha detto - che si prendesse in esame la modifica dei termini di decorrenza e lo status di socio fondatore dell´ente. Da un lato, ho chiesto che decorresse dall´apertura del teatro e dall´altro che la qualifica di socio rimanesse nel tempo a prescindere dalla gestione-direzione del politeama. Purtroppo con le attuali regole della fondazione l´acquisizione di soci privati è impossibile, ma un ampliamento resta auspicabile». Di Paola ha aggiunto che la scelta di recedere e chiedere la restituzione dei 401.000 euro versati nel 2008 «punta al chiarimento della situazione e non certo alla mia fuoriuscita».
fonte: repubblica.it