Elio Sannicandro, con i Piani Strategici il Sud non si arrende
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Sono approcci di pianifi cazione che aspirano a defi nire grandi indirizzi di sviluppo di un territorio e a renderne le dinamiche più coerenti con i principi della sostenibilità, attraverso modelli di governo condivisi capaci di costruire un’idea di cittadinanza metropolitana, certamente rispettosa delle identità locali, ma più cooperativa e lungimirante. L’Europa della Conoscenza è ormai diff usamente riconosciuta come elemento indispensabile per consolidare e arricchire la cittadinanza europea e la Metropoli Terra di Bari intende contribuire attivamente a questo progetto, moltiplicando le occasioni di partenariato e cooperazione economica, scientifi ca e culturale nell’area continentale europea, così come nella regione euroadriatica e mediterranea. L’Europa a 27 aumenta la propria capacità di iniziativa politica e diplomatica a partire dagli scenari più complessi, esprimendo una nuova attenzione e sensibilità verso l’intera regione balcanica e mediterranea. E l’Italia, che ha fatto dell’”opzione europeista” uno dei punti fondamentali della propria politica estera, con lo spostamento del baricentro geo-politico a Est e verso il Mediterraneo, riscopre il posizionamento strategico del Mezzogiorno, tornando a rifl ettere sulla missione storica e geografi ca di questa macro-regione nazionale come avanguardia delle politiche di prossimità.
La Metropoli Terra di Bari si inserisce a pieno titolo in questo cammino riformista quando un gruppo di 31 Comuni e la Provincia di Bari decidono di sottoscrivere un Protocollo d’Intesa per il conseguimento di un obiettivo comune: costruire insieme una Visione di Area Metropolitana e stabilire delle modalità politiche e tecniche per la sua pianifi cazione: la Cabina di Regia con funzioni di indirizzo politico, il Consiglio Metropolitano dei Sindaci strutturato secondo modalità decisionali orizzontali (un Comune un voto), il Comitato Scientifi co che comprende al suo interno esperti di diverse discipline di fama internazionale, l’Assemblea dei Dirigenti come organo di interlocuzione tecnica tra il Piano Strategico e i 31 Comuni, le tre Assemblee partenariali (CNEL, istituzioni pubbliche, associazioni e cittadinanza attiva) e infi ne lo Staff di ricerca, sviluppo e comunicazione, un team tecnico e operativo, pensato come laboratorio interdisciplinare di studio, analisi e progettazione partecipata nonché luogo di sperimentazione di competenze in settori innovativi e formato da giovani ricercatori e project manager. A distanza di due anni dallo start-up del Piano Strategico i risultati raggiunti sono importanti: la redazione della Visione del Piano Strategico condivisa all’unanimità dai 31 Sindaci e dai cittadini della Metropoli, la realizzazione di venti Programmazioni pluriennali partecipate sui cinque vettori della pianifi cazione (ambiente, mobilità, cultura, economia, sociale), un parco progetti rilevante che avrà ampie ricadute economiche e occupazionali nel breve, nel medio e nel lungo periodo.
{affiliatetextads 1,,_plugin}Ma anche la costruzione di una governance metropolitana, derivante da un continuo e intenso lavoro di connessione e integrazione di tutte le pubbliche amministrazioni dei trentuno Comuni e della Provincia di Bari, degli enti di rilevanza pubblica del territorio, delle comunità locali e rappresentanze ambientali, economiche, sociali e culturali, e dei cittadini. Le reti formali e informali sono state raff orzate, in termini sia di dimensione sia di varietà, e il livello del capitale sociale è stato arricchito, con positive ricadute sul territorio. Il Piano Strategico Metropoli Terra di Bari scaturisce da un approccio “sociocratico” piuttosto che “tecnocratico” e, a diff erenza della pianifi cazione “tradizionale” di matrice urbanistica, tale ipotesi è confermata dall’azione volontaria che ha determinato l’adesione dei 31 Comuni e dalla capacità del Piano di generare e sedimentare nel tempo un ampio grado di consenso attorno ai propri obiettivi. Il Piano Strategico rappresenta l’abbandono progressivo di un’attitudine consolidata di segno dirigistico e autoritativo dell’amministrazione pubblica in nome di principi di larga condivisione e partecipazione. Nel caso della Metropoli Terra di Bari l’approccio partecipativo come metodo innovativo di governo dei cambiamenti è stato garantito al contempo dall’istituzionalizzazione di piattaforme partenariali permanenti e dall’avvio di un nuovo corso di coinvolgimento diff uso delle comunità locali. Università, enti strumentali, istituti di ricerca, agenzie regionali e nazionali, associazioni di categoria, fi no a poco tempo fa segnate da una strutturale incapacità di coordinare i propri orizzonti di sviluppo, hanno riscontrato oggi nel Piano Strategico una naturale piattaforma di confronto politico, tecnico e culturale che adesso si propone come il luogo permanente dell’innovazione e del cambiamento del territorio. Il destino del capoluogo regionale pugliese, sino a due anni fa “splendidamente isolato” sulla costa adriatica, si è progressivamente “con-fuso” con quello degli altri trenta Comuni del territorio metropolitano della Terra di Bari, confi gurando un processo di consolidamento e di ri-articolazione delle ambizioni dello stesso sugli scenari nazionali e internazionali. Un metodo, quello della pianifi cazione strategica, che garantisce una logica coerente di sviluppo per la settima Area Metropolitana d’Italia che si appresta con più fi ducia e maggiore consapevolezza politica e istituzionale ad aff rontare le sfi de del federalismo e dell’autonomia. Il processo di pianifi cazione strategica avviato e la conseguente aff ermazione di un nuovo modello di governance per l’Area Metropolitana di Bari sono le basi da cui ripartire per aff rontare una nuova e diversa stagione di sviluppo.
Il patrimonio naturale, culturale, istituzionale, economico e sociale dell’Area Metropolitana di Bari, oggi rappresentata da un’articolazione complessa di 31 Municipalità e un milione di abitanti, disvela orizzonti aff ascinanti e prospetta al contempo una sfi da importante per il nostro futuro: riproporre, a partire dal Mezzogiorno, un’idea diversa di Sud capace di innovare, cooperare, competere e soprattutto di costituire un modello per il Paese e per le generazioni future. Questo patrimonio di conoscenze condivise e diff use ha generato la visione e le linee di sviluppo della Metropoli Terra di Bari nei prossimi dieci anni: dalle politiche industriali alla mobilità, dalle grandi questioni urbane e ambientali alle infrastrutture della conoscenza, sino a nodi cruciali per un Piano Strategico del Mezzogiorno, ossia l’occupazione, il welfare, la sicurezza. Questi gli asset di un cambiamento di prospettiva che oggi permette di ri-posizionare la Metropoli Terra di Bari, già nel breve periodo, sui grandi circuiti delle Città europee, favorendo attrazione di investimenti e fl ussi di merci e di persone dall’Adriatico e dal Mediterraneo. Una sfi da importante ha segnato il nostro territorio e ci ha consegnato una grande responsabilità: proseguire nel valorizzare questo immenso patrimonio sociale, culturale, istituzionale ed economico accumulato, proiettandolo in un orizzonte di crescita lungimirante, sostenibile e ambiziosa.
ELIO SANNICANDRO Assessore all’Urbanistica e alla Pianifi cazione Strategica del Comune di Bari
La gazzetta dell'economia, 28 Aprile 2010