Petrolio, la Regione Puglia dice no alle ricerche nel mare di Taranto
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{affiliatetextads 1,,_plugin}Sull’argomento interviene anche il vicepresidente del Consiglio regionale, Luciano Mineo (Pd): «La decisione del governo nazionale e, in particolare, del ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, di autorizzare la Shell a compiere operazioni di trivellazione nel Mar Grande di Taranto è gravissima. Si aggiunge alla decisione, altrettanto grave, di autorizzare le trivellazioni nientemeno che nel mare intorno alle meravigliose isole Tremiti. Il governo nazionale - attacca Mineo - deve smetterla di considerare Taranto e la Puglia come un territorio in cui tutto è possibile, senza nemmeno interloquire con le istituzioni locali e con quella regionale prima di assumere una decisione che non può che essere condivisa. Nel campo dell’energia la Puglia ha già dato; ed anche molto. Basti ricordare che produce il doppio dell’energia di cui ha bisogno e che quella eccedente viene utilizzata al servizio del resto del Paese senza alcun beneficio».
Quindi il richiamo alle scelte strategiche operate in questi cinque anni: «la nostra regione punta ad aumentare la produzione di energia da fonti alternative e a risanare l’ambiente. La Puglia ha una politica che punta a valorizzare sempre di più le bellezze storiche, culturali e paesaggistiche della Puglia per incentivare, come è avvenuto e sta avvenendo, il turismo. Di fronte a questo ennesimo tentativo di aggressione a Taranto ed alla Puglia, la giunta regionale, le istituzioni locali, le organizzazioni sociali e tutta la società civile devono reagire duramente. In discussione - conclude nel suo intervento Mineo - è qualcosa di più di un progetto industriale. In discussione sono il futuro della nostra regione e la qualità del suo sviluppo».
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