Patto di stabilità, a Bari la protesta dei sindaci del Sud
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Per Emiliano, «abbiamo alcuni passi concreti da fare: innanzitutto – ha rilevato - chiedere allo stato nazionale di attuare un sistema di contabilità più perfezionato, che non richieda il sacrificio alle amministrazioni comunali di applicare il cosiddetto patto di stabilità in modo grossolano, e determinando nella sostanza un meccanismo recessivo dell’economia».
«I Comuni sono gli enti di questo paese – ha aggiunto – più efficienti nella spesa pubblica. Sono stati capaci di maggiore risparmio e di maggiore economia». «E sono quei luoghi – ha concluso – dove più velocemente è possibile spendere denaro pubblico, immetterlo nel mercato e fare politiche di sostegno della domanda, collegandole alla realizzazione di infrastrutture che sono la base della riscossa verso la quale dobbiamo andare».
{affiliatetextads 1,,_plugin}ORE 15.27 - CAPONE: VINCOLI TROPPO RIGIDI
Per la vicepresidente della RegionePuglia, Loredana Capone, “la Puglia merita sempre più impegno economico e merita che quell'impegno sia riconosciuto nelle difficoltà quotidiane che gli imprenditori affrontano, perchè se il patto di stabilità impone dei vincoli ai Comuni, a maggior ragione quei vincoli si traducono nella difficoltà di un soggetto economico di investire”. Lo ha sottolineato intervenendo oggi alla presentazione del volume della Camera di Commercio di Bari, '120 anni, la storia antica di un’istituzione modernà.
“Accanto agli investimenti privati – ha spiegato Capone – ci sono quelli pubblici. Ma se quelli pubblici non si possono realizzare – non per mancanza di spesa corrente nelle casse che invece c'è nei Comuni virtuosi – ma per regole rigide che non rispettano il comune sentire di una pubblica amministrazione che vuol essere efficiente, allora bisogna fare qualcosa a difesa del simbolo di una economia che vuole sfidare se stessa per poter raggiungere obiettivi importanti”.