Università del Salento, la rivolta dei Presidi di Facoltà: Qui non ci sono sprechi e doppioni
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«Il sottosegretario ha ricevuto informazioni sbagliate», tuona Marcello Str azz eri, preside della Facoltà di Scienze sociali di Brindisi, che spiega: «Il corso di laurea in Scienze politiche è stato disattivato da un anno, anche se chi si era iscritto a Brindisi sta ter
Altra cosa che tengo a sottolineare è che da noi non ci sono sprechi, perché la facoltà beneficia di un contributo decennale da parte degli enti locali brindisini, cioè Comune, Provincia e Asl, che si sono accollati gli oneri di funzionamento e pagano ogni anno all’Università un milione di euro». Poi aggiunge: «Non abbiamo creato doppioni, abbiamo puntato alla diversificazione e non abbiamo nemmeno attivato corsi che creano disoccupati come è stato detto: l’80 per cento dei laureati della nostra facoltà trova lavoro entro i tre anni dal conseguimento del titolo. Si tratta di vedere se l’oc - cupazione corrisponde al titolo di studio, ma basta prendere i dati di Almalaurea per avere conferma di quanto sto dicendo». Strazzeri annuncia poi che a supporto degli insegnamenti di stampo storico, giuridico, sociologico,
{affiliatetextads 1,,_plugin}Sulla stessa linea, la replica di Gio - vanni Invitto, preside della Facoltà di Scienze della Formazione: «Sicuramente all’onorevole Mantovano hanno passato gli appunti sbagliati, forse quelli di qualche anno fa - attacca - perché nella nostra facoltà non ci sono più da due anni i corsi di laurea in Filosofia. Abbiamo un corso triennale e uno specialistico in Pedagogia, abbiamo il corso di Psicologia, anche questo un tre più due, e un corso interclasse all’in - terno del quale lo studente al terzo anno decide se acquisire la laurea in Psicologia o in Pedagogia. Tra l’altro, i corsi interclasse sono incentivati dal Ministero. I nostri corsi sono tutti a numero chiuso, e tra l’altro abbiamo ridotto di un terzo le possibilità di iscrizioni che la legge ci consentiva. Io
Non è diversa la posizione del preside della facoltà di Ingegneria, Vito Dattoma, il quale ricorda che se esistono due facoltà di Ingegneria industriale è perché lo ha stabilito il Senato accademico per far nascere a Brindisi il corso di laurea magistrale in Ingegneria aerospaziale. Per supportare questo corso, in sostanza, è stato convertito il corso triennale in Ingegneria gestionale di Brindisi in Ingegneria industriale, mentre a Lecce sono stati accorpati i due corsi di Ingegneria meccanica e di Ingegneria dei materiali in un unico corso di Ingegneria industriale. Questo perché, spiega D’Attoma, «con i professori che abbiamo non avremmo potuto sostenere i tre corsi di laurea». Quanto al corso di Ingegneria rinascimentale, spiega che si tratta di un corso extracurriculare istituito cinque anni fa con il supporto di una fondazione privata e ha lo scopo di integrare la formazione del laureato ingegnere con insegnamenti di contenuti umanistici e di scienze sociali.
Flavia Serravezza - Gazzetta del mezzogiorno 12 maggio 2010