Introdurrà e coordinerà gli interventi Anna D’Elia. Le immagini e le parole di Pino Pascali si muoveranno sulle pareti del portico del castello nell’installazione multimediale dell’artista Pantaleo Avellis.

Scheda del volume
Il volume è la nuova edizione, ampliata e aggiornata, della monografia dedicata a Pino Pascali (Bari 1935- Roma 1968), a cura di Anna D’Elia, edita nel 1983 da Laterza da tempo esaurita.
Oltre ai saggi aggiornati di Anna D’Elia e Pietro Marino, la nuova edizione raccoglie interventi di critici e storici dell’arte, come Alberto Boatto, Achille Bonito Oliva, Cesare Brandi, Maurizio Calvesi, Giuliano Briganti e Vittorio Rubiu, insieme a rari e importanti scritti autografi (Le parole di Pino), a omaggi di amici e testimonianze poetiche come quella del gallerista Fabio Sargentini e dell’artista Luca Maria Patella.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Ai testi contenuti nella prima edizione si sono aggiunti gli scritti di Simonetta Lux, Marco Senaldi, Massimo Ruiu e Rosalba Branà, una biografia ricca di testimonianze di “compagni di strada” dell’artista stilata dalla curatrice e da Claudia Lodolo, e le schede storico-critiche aggiornate e ampliate delle opere firmate da Anna D’Elia e Lia De Venere. Completano il volume gli apparati di Rosangela Mastromarino e una ricca documentazione fotografica a colori e in b/n.
La pubblicazione odierna, promossa come la precedente dall’Accademia dei Belle Arti di Bari, rientra tra le iniziative previste dal progetto Puglia Circuito del Contemporaneo, approvato nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro “Sensi contemporanei”, sottoscritto dalla Regione Puglia con il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero per i Beni e le Attività culturali, e realizzato dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia e dall’Assessorato regionale al Mediterraneo e Attività Culturali.

Scultore, scenografo, performer, Pascali coniugò in modo geniale e creativo forme primarie e mitiche della storia e della natura mediterranee (i campi, il mare, la terra e gli animali) con le forme infantili del gioco e dell’avventura e le icone e i feticci della cultura di massa. Traducendo questo mondo dell’immaginario in forme monumentali e concise, spesso realizzate con le materie più effimere e caduche, seppe dare una originale risposta critica, italiana, alle nuove tendenze che venivano dall’America come la Pop Art, e precorrere l’arte concettuale degli anni settanta. Attraversò ogni raggruppamento delle neoavanguardie di quegli anni in maniera singolare ed eccentrica rimanendone comunque esterno

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