Confcommercio, arriva la svolta: il presidente sarà Giangrande
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All’associazione che conta quasi cinquemila iscritti i due vogliono dare «un governo in grado di mettere da parte individualismi e protagonismi. L’associazione necessita di certezze, unità e gioco di squadra». Il futuro presidente sa che potrà contare sul sostegno di Basile che garantisce di dare il personale contributo per «assicurare alla Confcommercio provinciale un governo equilibrato e condiviso».
Leonardo Giangrande è un imprenditore originario di Avetrana. E’ uno dei tre soci di «Supercentro spa», azienda creata quattordici anni fa, attiva nel settore della distribuzione alimentare e titolare diretta di 35 supermercati in Puglia, dei quali sette a Taranto dov’è presente con i marchi «Pam» e «Metà». Dà lavoro a circa cinquecento dipendenti. «La mia presidenza - sottolinea Giangrande - si caratterizzerà per il confronto schietto e leale con tutti e non ci sarà alcun accentramento. In questi giorni sto facendo un giro di incontri con le associazioni categoria e sto viaggiando in periferia per avere un rapporto diretto e un confronto aperto sulle problematiche del commercio». Il settore non sta vivendo un periodo positivo a Taranto. Il dissesto da un lato e la crisi con cui tutti stanno facendo i conti hanno creato condizioni difficili.
{affiliatetextads 1,,_plugin}I negozi aprono e chiudono e gli assi commerciali della città chiedono soluzioni alla propria associazione e alle amministrazioni locali. «Il nostro problema più grosso - ammette Giangrande - è l’accesso al credito. Sono vice presidente della nostra Cofidi e mi rendo perfettamente conto della situazione in cui si trova il settore e del grande ruolo che abbiamo svolto in questi anni per aiutare le imprese del commercio. Solo con il credito si può parlare di sviluppo. A Taranto avvieremo un confronto con l’amministrazione comunale per vedere come attenuare le conseguenze del dissesto che ha portato le imposte al livello più alto. Io ho il mio capannone più grande a San Giorgio e pago undicimila euro di tassa rifiuti l’anno. A Taranto ne avrei pagato quasi centomila. Urge un confronto a capire quando la città uscirà dal dissesto. Ma dobbiamo affrontare anche i temi del turismo e della viabilità, elementi che si intrecciano con il commercio».
Cesare Bechis - Corriere della Sera