A Torchiarolo, nel Brindisino, rivincita della legalità nel vecchio feudo della Sacra Corona Unita
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Ma perché allora il taglio dei grappoli di ieri mattina ha quasi il sapore di una nuova inaugurazione? Perché ci sono l’assessore regionale Guglielmo Minervini e il prefetto di Brindisi, Domenico Cuttaia a stringere mani e a condividere un panino e un bicchiere con le vendemmiatrici? In realtà perché ogni raccolto sui terreni confiscati rappresenta un successo, un passo in avanti da celebrare, soprattutto perché in Puglia questa è un’esperienza-pilota, e anche perché una novità in effetti c’è: da pochi giorni il Comune di Torchiarolo può considerare realmente utilizzabile la villa di campagna (dopo il vigneto) del personaggio che ha subito la confisca, Antonio Screti di S. Pietro Vernotico, per gli investigatori e la stampa «il cassiere della Scu» e il burattinaio di un pressing malavitoso sulle istituzioni locali a cavallo tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta.
La villa era stata già assegnata all’amministrazione locale dopo l’atto di confisca, me non poteva esserci una disponibilità piena del bene perché sull’immobile e sulle sue competenze gravava un’ipoteca bancaria. L’ostacolo l’ha rimosso il governatore Nichi Vendola firmando un decreto dell’11 settembre scorso, con cui la giunta regionale pugliese ha assegnato 82mila euro al Comune di Torchiarolo per la rimozione del vincolo ipotecario. Dopo di che, la villa in località S. Barbara è stata destinata in comodato alla cooperativa Terre di Puglia. Cosa ne faranno? «Il sogno è realizzarvi la nostra cantina (adesso per l’imbottigliamento si ricorre a quelle di Paolo Leo a San Donaci, ndc), ma è il passo più difficile. Pensiamo intanto ad un centro per il turismo sociale, per ospitare i volontari che da tutta Italia arrivano per darci una mano. Ad una casa comune delle associazioni del territorio - dice Fabio Zullo - ad un luogo per il ricovero dei nostri mezzi. Ma la cantina è l’obiettivo finale, perché la viticoltura è la nostra area di produzione principale, oltre alle passate di pomodoro e ai prodotti sott’olio».
Per la cerimonia delle 10 è stata interrotta brevemente la vendemmia. I ragazzi delle scuole di Torchiarolo, S. Pietro Vernotico, Maglie, altri studenti arrivati dalla provincia di Taranto e i ragazzi della cooperativa Alba di Mesagne cantano e ballano al margine del tendone di negroamaro al 100 per cento, che garantisce anche la produzione del rosso «Alberelli di S. Antonio» e del rosato (molto buono) «Filari della Santa», cru destinati ai ristoranti e alle enoteche. Girano i cesti dei panini e le bottiglie. Ci sono anche il commissario prefettizio di Torchiarolo e il sindaco Giampiero Rollo di S. Pietro Vernotico. Si ribadiscono gli impegni istituzionali (sin qui tutti mantenuti). Alla prossima.
Marcello Orlandini - corrieredellasera.com