{affiliatetextads 1,,_plugin}Un governo, un governo vero, non un governo di sinistra ma semplicemente un governo che si curasse e preoccupasse dei propri cittadini, farebbe valere ora l'immenso credito maturato. Un governo che non vedesse i propri governati come sudditi, interverrebbe con la necessaria drasticita', senza porre altro tempo in mezzo". "Ma questo governo - aggiunge ancora il leader di Sel - non lo ha fatto e non lo fara'. La destra non ha tra le proprie incombenze ideali e programmatiche quella di difendere i cittadini, progetta anzi di dare a sua volta la spallata decisiva modificando l'art. 41 della Costituzione". "Si arriva infine al lungamente preparato divorzio - scrive il governatore pugliese nella parte finale del suo articolo - tra due termini che erano sin qui stati inscindibili, il cui nesso aveva segnato il tumulto e le passioni di un intero secolo: liberta' e lavoro. D'ora in poi il primo significhera' solo liberta' di sfruttare, di far valere la legge del piu' forte e il peso del ricatto. Tutto il resto, i diritti e la stessa dignita' umana dei lavoratori saranno pezzi da museo". (AGI) .