Rivendicare per Brindisi, come per qualsiasi territorio, un modello di sviluppo armonico e un’economia rinnovata caratterizzata integrato, significa puntare a da un processo di qualificazione di tutto il sistema industriale, di tutti i settori di produzione, non solo quello delle
energie alternative, come erroneamente e riduttivamente si crede. Parliamo di una trasformazione di tutti i settori produttivi partendo dalla trasformazione degli impianti, dall’attenzione alle emissioni, agli scarichi, al riciclo. Parliamo di investimenti in materiali, processi e prodotti che dovranno favorire il cambiamento dei consumi. Parliamo di salvaguardia delle risorse naturali come bene comune.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Per noi della CGIL, riteniamo, non c’è un’altra via: il modello di sviluppo sostenibile per la provincia di Brindisi, deve rispondere alla necessità ormai non più rinviabile di “ambientalizzare” l’esistente dei siti produttivi, che passa intanto dalla rivendicazione delle bonifiche delle aree inquinate, e, nell’immediato, da una significativa riduzione dell’utilizzo del carbone sul versante energetico.

Bisogna pretendere dalle aziende ciò che devono fare in termini di trasformazione degli impianti e di investimenti per l’innovazione, per restituire al territorio condizioni ambientali compatibili con il benessere dei lavoratori e dei cittadini tutti. Chiediamo risorse economiche e risposte governative per attuare progetti che consentano di recuperare vocazioni naturali e sviluppo in ogni settore.

Brindisi può e lo merita, fuori da ogni nota enfatica o campanilistica.

Brindisi,16 giugno 2010
Il Segretario Generale
Michela Almiento