Alfano indagato per tardivo parere su pm di Bari: fascicolo verso archiviazione
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La notizia della vicenda giudiziaria che ha coinvolto il ministro Alfano è stata anticipata oggi da «Il Fatto Quotidiano». Le carte sono ora al Tribunale dei Ministri che sta definendo alcuni accertamenti; poi torneranno alla procura di Roma che, secondo quanto si è appreso, dovrebbe chiedere l'archiviazione, tenuto conto anche del fatto che il ritardo sul parere era stato causato dai molteplici impegni del ministro Alfano. È al vaglio dei giudici anche la verifica dell'ipotesi che la tardiva formulazione del parere potesse essere riconducibile ad un condizionamento nelle indagini che all'epoca la magistratura pugliese stava conducendo sull'attuale ministro dei Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto: ma anche su tale aspetto finora non sarebbero emersi fatti penalmente rilevanti.
L’ispezione ministeriale nella procura di Bari disposta dal Guardasigilli risale al 13 marzo 2009, dunque «ben prima» che la quinta commissione del Csm proponesse, il 7 aprile scorso, il procuratore aggiunto di Bari Marco Di Napoli per l’incarico di procuratore capo di Brindisi. È quanto viene reso noto all’Ansa da ambienti del ministero della Giustiziai. I risultati dell’inchiesta ministeriale, avviata sulla base di una serie di esposti del ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto, indagato a Bari, sono arrivati «solo nei giorni scorsi» all’attenzione del ministro Alfano che - fanno notare le stesse fonti - in tempi rapidi ha deciso di non esercitare alcuna azione disciplinare nei confronti di Di Napoli e ha immediatamente dato il concerto necessario alla sua nomina al vertice della procura di Brindisi. Nomina che è avvenuta due giorni fa da parte del plenum del Csm.
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