Una realtà, specifica Laterza, che «costringe a pagare anche se non è stata verificata la contestazione. Questo è iniquo e pesa pesantemente sulle imprese, perché costringe a pagare subito ciò che non è detto che si debba pagare». «Tra l’altro - puntualizza Laterza - queste novità vengono introdotte senza che venga detto nulla sull’accelerazione delle procedure del contenzioso fiscale. Questo è un elemento di preoccupazione al pari dell’incremento Irap in quattro regioni - Lazio, Campania, Calabria e Molise - che finisce con pesare sui bilanci delle imprese».

Posizione condivisa da Gianni Mongelli, attuale sindaco di Foggia, ex segretario regionale della Confindustria, per il quale le questioni poste dagli imprenditori rappresentano un «problema reale nei rapporti tra cittadini e Stato, perché con gli articoli 38 sulla riscossione e 31 sulla compensazione tra crediti e debili, sembra quasi che non si voglia più consentire al cittadino il diritto all’autotutela».

In tal modo, precisa Mongelli, salta «equiparazione tra cittadini e Stato perché si punta solo a far cassa mortificando i diritti del cittadino. Penso, poi, alla possibilità della compensazione che rappresenta un diritto acquisito e che ora è rimesso in discussione. Adesso ricopro un altro ruolo, ma la posizione della Confindustria mi sembra legittima».

Però, secondo il ministro Fitto, ci sono almeno 40 miliardi di euro di fondi strutturali vecchi e nuovi da riprogrammare. Una chance per le imprese? «Avendo a che fare - sottolinea Mongelli - con i problemi quotidiani dei cittadini, credo ai fatti concreti non agli annunci. Si parla di infrastrutture? Allora si dica con chiarezza cosa si intende fare per l’alta velocità».

{affiliatetextads 1,,_plugin}«Occorre prendere atto del fallimento e cambiare registro»: non usa mezzi termini Massimo Ferrarese, ex presidente della Confidustria di Brindisi e attuale presidente della Provincia: «In un momento così difficile si penalizzano le imprese invece di agevolarle poiché sono il vero volano dello sviluppo. Non è quello che aveva promesso questo governo. Ci saremmo aspettati provvedimenti a favore delle imprese. Così non è stato e quindi è il momento di voltare pagina e questo significa trovare la strada per un governo di emergenza nazionale che possa aiutare il mondo delle imprese».

Ferrarese vede «nero» nel futuro del Paese perché «la crisi sta divenendo sempre più grave. In questa situazione la manovra penalizza le amministrazioni locali che avranno meno fondi. E’ un modo indiretto di mettere le mani nelle tasche dei cittadini, attraverso gli enti locali che saranno costretti a ridurre i servizi».

E i fondi promessi da Fitto? «Finora - specifica Ferrarese - ho visto solo annunci, mentre si penalizzano gli imprenditori. Non so dove si vuole arrivare».

Anche Luigi D’Ambrosio Lettieri, senatore del Pdl e presidente dell’Ordine dei farmacisti di Bari, non nasconde le sue perplessità: «Il problema è serio, ma la partita non è chiusa. C’è un confronto in atto, c’è stata una richiesta - che è stata accolta - di istituire un tavolo tecnico per discutere questa materia. Temo però che non si faccia a tempo in commissione poichè il relatore deve chiude tutto entro domani (oggi, ndr), ma c’è il dibattito in aula e lì si possono fare modifiche».

D’Ambrosio Lettieri si dice comunque «fiducioso», e auspica che si possa giungere ad «una decisione condivisa perché alcune questioni sono state congelate in attesa del premier e sono certo che saranno risolte positivamente».

(C) Lagazzettadelmezzogiorno