La sentenza del Tar di Bari del 17 maggio 2010, pur riconoscendo la legittimità della nascita di Sanitaservice, pur riconoscendo la giustezza in termini economici ed organizzativi del processo di internalizzazione, aveva eccepito che il servizio di ‘pulizia e sanificazione' non era ‘strettamente necessario' all'Asl e dunque non poteva essere sottratto alle leggi del mercato. Eppure, esattamente tre giorni prima, la stessa sezione del Tar di Bari, composta dagli stessi membri, aveva dato invece ragione alla Sanitaservice in ben altre quattro sentenze analoghe (sentenze nn. 1890, 1891, 1892, 1893 del 14.05.2010), rafforzando dunque l'idea che le internalizzazioni erano legittime, ben fatte sotto il profilo giuridico, nonchè economiche per le Asl. Ora dunque il Consiglio di Stato sembra aver ravvisato qualche incongruenza tra le prime quattro sentenze e l'ultima, quella del 17 maggio 2010 (che, è bene sottolinearlo, è l'unica sentenza sfavorevole al processo di internalizzazione in oltre due anni di ricorsi e impugnative da parte delle ditte ex-appaltatrici) ed ha rimandato a settembre l'esame del merito che, ne siamo certi, non potrà che annullare la sentenza del Tar di Bari.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Continua dunque il tiro alla fune tra chi si batte per l'emancipazione dei lavoratori e per una sanità più efficiente ed economica e chi invece vorrebbe ricostituire un sistema ormai condannato dalla storia e dai lavoratori stessi. Probabilmente si stancheranno di perdere cause e ricorsi, di pagare gli avvocati e le spese processuali, o forse no, ma quello che è certo è che troveranno sempre la Regione Puglia di Vendola ostinatamente con la barra fissa verso la internalizzazione di tutti i servizi possibili in tutte le Asl di Puglia".

redazione Teleradioerre