«La copertura “cash che ci era stata richiesta, anche ricorrendo alla tassazione, sarà ugualmente offerta con alcune variazioni - spiega Pelillo - alle misure portanti dell’assestamento di Bilancio». Innanzitutto, l’introduzione del Fondo svalutazione crediti per la Regione, onde consentirle di avere un riparo finanziario dai crediti non più esigibili. Era stato previsto un fondo di 45 milioni di euro, ma «rinviamo di qualche mese la dotazione finanziaria del fondo, pur attivandolo». In tal modo, i 45 milioni saranno disponibili per le ulteriori coperture chieste sul 2010. La seconda novità introdotta nell’assestamento riguarda il capitolo di 120 milioni posto dalla Regione onde anticipare alcuni progetti del fas, il Fondo aree sottutilizzate da 3,1 miliardi di euro ancora «congelato» dal Cipe. «La dotazione del capitolo viene per ora dimezzata, a 60 milioni. I restanti 60, sommati ai 45 del fondo crediti, garantiranno la copertura sul 2010». Non solo viene scongiurata l’ipotesi tasse ma, secondo Pelillo, ci sono tutte le condizioni per ripristinare quei capitoli di spesa nel 2011. 

{affiliatetextads 1,,_plugin}«Quest’anno - spiega - ci siamo trovati a soddisfare le richieste del governo sia per la copertura del 2010 che per le previsioni di spesa del 2011. Il prossimo anno, non essendoci questo doppio e inusuale impegno, avremo una disponibilità finanziaria maggiore». Resta, ora, al governo dire l’ultima parola sul piano di rientro sanitario predisposto dall’assessore alla Salute Tommaso Fiore: se approvato, ci sarà l’automatico benestare anche alla manovra predisposta da Pelillo. Che, ricordiamo, oltre alle nuove misure di assestamento per 105 milioni prevede una manovra di copertura per 324 milioni, tra gli oltre 297 risultati tra entrate e uscite per il 2010 e i 37 milioni di spese aggiuntive a carico del Bilancio per i livelli di assistenza. Il corpo principale delle coperture è garantito dal gettito Irap (oltre 146 milioni), cui si aggiungono gli 81 milioni di avanzo di ammnistrazione rilevati con le variazioni al Bilancio dello scorso anno, i 63 milioni derivanti dalla compressione delle spese proprio in osservanza al Patto di Stabilità e i 40,6 milioni di gettito dall’Iva non sanitaria spettanti alla Puglia. 

Tra le misure, inoltre, oltre allo stralcio delle norme transitorie per il riordino dei consorzi di bonifica, le modalità di riscossione dell’ecotassa, i 460mila euro (pari al 30% del finanziamento statale) per la compartecipazione regionale alla formazione tecnica superiore, i 6 milioni di euro per la messa in sicurezza degli edifici scolastici e i 500mila euro per finanziare il nucleo di valutazione sugli investimenti pubblici. Approvato a maggioranza, con l’assestamento di Bilancio, anche il rendiconto, il centrodestra alza barricate: «la Giunta Vendola trova i soldi per finanziare il Piano di Rientro, lasciando intatti gli sprechi e le clientele, ma chiudendo gli ospedali e tagliando i servizi ai cittadini. È da incoscienti» dicono i membri della commissione Rocco Palese, Lucio Tarquinio e Erio Congedo (Pdl). Se il presidente del Consiglio Onofrio Introna ringrazia tutti i consiglieri per il buon esito, il capogruppo della Puglia per Vendola, Angelo Disabato, ringrazia la giunta per il buon lavoro svolto. 

«Niente nuove tasse per i pugliesi» esclama Michele Losappio (Sel), ma gli replica Domi Lanzillotta (Pdl): «sembri il Ministro dell'informazione di Saddam». «La Regione ha dimostrato che non metterà mai le mani nelle tasche dei cittadini pugliesi» dice il capogruppo Pd Antonio Decaro. Si depongano le armi, dice Salvatore Negro, capogruppo Udc (il suo partito si è astenuto sul voto) e si attuino le modifiche alle regole del Patto.

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