“I consorzi – ha proseguito Loredana Capone – si stanno già adeguando alla fase del rigore, in cui non si possono avere spese che non sono destinate a garantire le infrastrutture industriali. Il fondo è indispensabile per poter fare alcune transazioni importanti con fornitori e imprenditori che hanno svolto attività nella aree industriali. Il ripianamento delle passività – ha proseguito – deve essere finalizzato al rilancio della attività del consorzio ed al completamento degli investimenti nelle aree industriali già oggetto di finanziamento pubblico (comunitario, statale e regionale)”.

{affiliatetextads 1,,_plugin}“Quanto al piano di risanamento sarà strettamente monitorato. La giunta – ha concluso Loredana Capone – ha dato tra gli indirizzi quelli di ottemperare al rigore nell’esecuzione delle transazioni per non generare ulteriori debiti. Non stiamo pensando solo al ripianamento e ci sono, infatti, anche i bandi. Vogliamo potenziare ed innovare le aree industriali, anche sotto l’aspetto del risparmio energetico e telematico”.

Sempre a proposito della questione Asi, i consiglieri regionali brindisini del PD Giuseppe Romano, Fabiano Amati, Giovanni Brigante e Giovanni Epifani, hanno rilasciato la seguente dichiarazione: “L’emendamento alla votazione di bilancio presentato dall’opposizione di centrodestra che chiedeva l’assegnazione all’Asi di Brindisi di un contributo di 4 milioni di euro per la ristrutturazione dell’area, è strumentale, oltre che demagogico”.

“Strumentale perché – dicono i consiglieri – come ha dichiarato in aula l’assessore Pelillo, è irricevibile sia per competenza che per cassa ed anche perché l’impropria assegnazione finanziaria al Comune di Brindisi, di fatto, vanificherebbe il corretto utilizzo delle somme erogate. Demagogico perché, come da anni si denuncia, la mancata revisione della perimetrazione dell’area da bonificare da parte del governo nazionale ha di fatto bloccato qualsiasi ipotesi di investimento privato”.

“Ricordiamo che sulle bonifiche il governo nazionale ha già incassato la compartecipazione delle aziende ritenute soggetto inquinante. L’impegno concreto da noi preso, invece – annunciano i firmatari – è di presentare alle commissioni consiliari competenti, un ordine del giorno con il quale chiedere l’impegno della giunta e del consiglio regionale a sollecitare il governo nazionale la procedere alla riperimetrazione dell’area industriale interessata, primo ed unico problema che si frappone allo sviluppo dell’area in questione”.