Diritti a scuola in Puglia, 2009-2010
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Con questa finalità prevalente si coniuga l’intento di arginare,sia pure parzialmente, il grave disagio che stanno vivendo i precari della scuola penalizzati dai tagli governativi.
Che cosa è “ Diritti a scuola”:
“ Diritti a Scuola” prevede, attraverso un bando aperto alle scuole pugliesi, un’azione straordinaria per potenziare le {affiliatetextads 1,,_plugin}competenze di base (italiano e matematica) degli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Un’azione straordinaria per metterli in grado di continuare con maggiore facilità e profitto il proprio percorso scolastico e per avere maggiori chances di successo nella vita professionale e personale. La denominazione “Diritti a Scuola” allude sia all’obiettivo di contrastare l’abbandono scolastico, sia alla circostanza che nelle scuole pugliesi debba esserci non solo il diritto formale a frequentarle, ma quello sostanziale ad apprendere.
“Diritti a Scuola” sarà realizzato (anche sulla base d’uno specifico Accordo firmato fra Regione Puglia e MIUR) attraverso l’utilizzo di personale docente e non docente precario, colpito dai recenti tagli governativi sul personale scolastico. I dati precisi saranno disponibili a fine ottobre, ma è possibile stimare che “Diritti a Scuola” coinvolgerà oltre 200 scuole; oltre 1200 docenti e 300 unità di personale ATA; alcune decine di migliaia di studenti pugliesi. A giugno 2010, una valutazione scientifica indipendente, a cura dell’Invalsi, misurerà i risultati raggiunti in termini di apprendimento dei ragazzi.
L’investimento pubblico complessivo per “Diritti a Scuola” è pari a 22 milioni.
Perché investire in questo progetto?
I risultati delle recenti indagini OCSE-PISA sul “Livello di competenza dei quindicenni italiani” e i risultati dei test dell’Invalsi nelle scuole primarie e secondarie di 1° grado , evidenziano che in Puglia vi è un numero elevato di studenti con insufficienti conoscenze di base. Questa situazione è inaccettabile. La carenza di competenze potrebbe determinare per questi ragazzi percorsi di vita e di lavoro più difficili e insoddisfacenti. Causare, per l’intera regione, una crescita economica e un livello di vita civile peggiori nel lungo periodo. Recenti valutazioni della Banca d’Italia mostrano che quello in istruzione è l’investimento, privato e pubblico, più utile. Al crescere dei livelli di istruzione aumentano molto, specie nel Mezzogiorno, le probabilità di trovare lavoro e di ricevere uno stipendio migliore; di saper curare meglio la propria salute; di partecipare alla vita democratica. Il rendimento sociale dell’investimento pubblico in istruzione è altissimo.
Operare per accrescere le competenze dei ragazzi con maggiori carenze è fondamentale per loro e per l’intera regione. E’ coerente con la strategia di sviluppo della Giunta Regionale Pugliese, che punta sulla qualità dei servizi pubblici e sulle competenze dei cittadini come motori dello sviluppo economico.
Come funziona “Diritti a Scuola”?
L’Avviso Pubblico n. 14/2009 a valere sul P.O. Puglia FSE 2007-2013 , pubblicato sul Bollettino della Regione Puglia il 1 ottobre n. 152 ne specifica le modalità.
In sintesi,entro il 20 ottobre, le scuole pugliesi interessate (circa 650 in totale) possono presentare progetti ,a valere su questo Avviso, in numero che può variare, a seconda della sua dimensione in termini di alunni, da un mimino di 1 ad un massimo di 4 (ciascuno di essi centrato sull’italiano o sulla matematica).
Ogni progetto prevede l’assegnazione alla scuola di due docenti supplementari. A ciascuna scuola sarà anche assegnata almeno una unità di personale ATA: di norma collaboratori scolastici, salvo che le scuole non richiedano esplicitamente (in sostituzione) un assistente amministrativo. Ciascun docente sarà impegnato per 350 ore, suddivise in 5 unità disciplinari da 70 ore ciascuna; ogni unità disciplinare dovrà coinvolgere minimo 10 alunni, anche di classi diverse e raggruppati in gruppi di livello. . Le attività didattiche si svolgeranno in orario antimeridiano o pomeridiano a seconda di quanto stabilito dal Collegio dei Docenti. Le scuole hanno la più ampia autonomia per definire metodologie e contenuti della didattica. Nella redazione dei progetti le scuole dovranno specificare la loro situazione (difficoltà di apprendimento/dispersione), le metodologie di intervento e l’organizzazione prevista, le azioni di accompagnamento previste (sensibilizzazione delle famiglie e degli allievi), i risultati attesi.
I progetti verranno rapidamente valutati da un apposito nucleo della Regione Puglia. I criteri di valutazione riguardano la finalizzazione dell’attività e la qualità progettuale e, in misura rilevante, la presenza oggettiva di studenti con insufficienti conoscenze in italiano e in matematica, misurata attraverso un indicatore definito dall’INVALSI sulla base delle prove 2008/2009. In base ai punteggi assegnati, verranno definite graduatorie provinciali e quindi approvati i progetti delle scuole ammesse.
A quel punto, sulla base di quanto previsto dall’Accordo fra Regione Puglia e MIUR, gli Uffici Scolastici Provinciali individueranno il personale da utilizzare sulla base delle graduatorie ad esaurimento (scuola primaria; secondaria di 1° grado, collaboratori scolastici/assistenti amministrativi) con priorità per il personale già destinatario di contratto a tempo determinato annuale (o fino al termine dell’a.s. 2008-2009) che non abbia potuto stipulare la stessa tipologia di contratto per carenza di posti disponibili. Ai docenti e al personale ATA viene richiesto un impegno esclusivo e continuativo per l’intera durata del progetto, e riconosciuto il relativo punteggio.
I progetti saranno avviati il 15 novembre 2009 e dureranno sei mesi e mezzo. Il personale sottoscriverà appositi contratti di collaborazione coordinata e continuativa con le scuole. La retribuzione lorda di ogni docente, per l’impegno di 350 ore in sei mesi e mezzo, è pari ad Euro 14.415; di un collaboratore scolastico, pari ad Euro 10.260. Le scuole dispongono anche del 10% del costo totale di ogni progetto per altre spese (spese generali, servizi per gli allievi, azioni di promozione delle iniziative).
E’ costituito presso l’Assessorato per il Diritto allo Studio, con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale e dell’Invalsi, un gruppo tecnico di monitoraggio dei progetti, che incontrerà sistematicamente i docenti interni ed esterni delle scuole coinvolte, anche fornendo loro le indicazioni emerse dalla valutazione di merito e dai dati delle prove Invalsi per aumentare il più possibile qualità e finalizzazione degli interventi. “Diritti a Scuola” sarà sottoposto, in tutte le scuole partecipanti e a cura dell’Invalsi, ad una valutazione finale, in particolare sulla sua efficacia per i livelli di apprendimento degli studenti.