Sabato 18 e domenica 19, attenzione puntata sul progetto dei Monti Dauni Due giorni di confronto nel primo convegno delle “Città socialmente responsabili”
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{affiliatetextads 1,,_plugin}A seguire, gli interventi di Francesco Santoro (sindaco di Celenza Valfortore), Antonio Pepe (presidente della Provincia di Foggia), Angela Barbanente (assessore all’Assetto del Territorio della Regione Puglia), Claudio Bocci (Federculture) e Domenico Iannantuoni (Comitato No-Lombroso). Chairman dei due giorni Michele Di Cesare, Megatrend Università di Belgrado. Attenzione puntata sul “Progetto per l’Appennino Dauno Settentrionale: la costruzione di un territorio socialmente responsabile” attraverso lo strumento del foresight territoriale. Un articolato piano di sviluppo che rappresenta la sfida di otto comuni dei Monti Dauni (Casalnuovo Monterotaro, Casalvecchio di Puglia, Castelnuovo della Daunia, Celenza Valfortore, Motta Montecorvino, San Marco la Catola e Volturino) uniti per centrare gli obiettivi di crescita e di benessere condiviso attinenti a un nuovo modello di governance territoriale, turismo sostenibile, ambiente, energie rinnovabili, internazionalizzazione delle imprese, sviluppo urbano e formazione professionale. Il progetto punta ad integrare nel piano anche i comuni di Biccari, Carlantino, Lucera, Torremaggiore e Volturara Appula.
Il Pist Parco della Salute, che ha superato il primo esame della Regione Puglia ed è stato ammesso alla fase di negoziazione, si configura quale Piano Integrato di Sviluppo Territoriale di un ambito territoriale che si estende su una superficie di circa 769 chilometri quadrati e un bacino di oltre 11mila abitanti. Il progetto s’incardina nella Pianificazione Strategica di Area Vasta “Monti Dauni”.
La zona interessata si connota come “comprensorio ecologico- termale” dove sviluppare il turismo legato alla valorizzazione di luoghi, strutture, qualità ambientali e modus vivendi che favoriscono il benessere psico-fisico.
Obiettivo alla base del piano è innescare processi di sostenibilità sociale, ambientale ed economica attraverso la costruzione di un sistema a rete dei giacimenti terapeutici presenti sul territorio, riconducibili alle risorse naturalistiche e storico-culturali, nonché al potenziamento dei servizi socio sanitari e socio assistenziali che il territorio è in grado si esprimere, intercettando la domanda di salute e di benessere.
Il “Parco della salute” sviluppa il sistema della cooperazione territoriale attraverso azioni comuni volte a integrare l’offerta di servizi socio assistenziali sul territorio e a costruire veri e propri “percorsi della salute”. A questo proposito, il progetto prevede diversi interventi di qualificazione delle risorse esistenti.
La realizzazione del “Parco della Salute”, inoltre, prevede una serie di interventi di riqualificazione e di rigenerazione urbana degli spazi aperti dei centri storici, di recupero e riconversione ad uso culturale e turistico-ricettiva di alcuni siti di particolare pregio. Il progetto, poi, interviene sul sistema dei percorsi ecologici, naturalistici, archeologici, boschivi e dei corsi d’acqua che caratterizzano tutta l’area.
Un obiettivo importantissimo da perseguire attraverso il “Parco della Salute” è quello di garantire l’accessibilità e la mobilità del territorio con interventi di ripristino, sistemazione, ammodernamento e ampliamento della viabilità principale e secondaria. Un capitolo fondamentale per assicurare la piena e sicura fruizione del patrimonio rappresentato dall’insieme degli otto comuni.