Una nota regionale emessa dall’ Assessorato all’Ecologia della Regione Puglia spiega che “la Puglia produce energia eolica e fotovoltaica più di chiunque in Italia. È adesso importante un riequilibrio in favore della salvaguardia dei territori”. Tale riequilibrio è stato dichiarato obbligatorio, in forza di una sentenza della Corte Costituzionale, che ha ristretto alcuni campi di applicazione.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Nel marzo 2010, infatti, alcuni articoli della legge regionale precedente (L. n.31 del 2008) sono stati dichiarati incostituzionali dalla Consulta. Gli articoli si riferiscono alle “disposizioni per gli insediamenti degli impianti alimentati da fonti rinnovabili” (art 2), e alla “Dichiarazione di inizio attività (D.I.A)” (art. 3). Quest’ultimo articolo, in particolare, consentiva di realizzare impianti da fonte eolica, fotovoltaica e da biomasse, fino a potenze di 1 megawatt, con una semplice Dichiarazione di inizio attività (D.I.A).

Ora si esige maggiore rispetto delle aree di rilevanza ambientale, ciò che potrebbe portare addirittura nuovo slancio allo sviluppo delle energie alternative, indirizzandole sul
fotovoltaico strutturale. L’obiettivo, in altre parole, è quello di portare il fotovoltaico su ogni tetto della Puglia. La Regione, sottolinea l’Assessore all’ecologia Nicastro, “continua nella sua opera tesa allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili. Lo fa servendosi di una impostazione moderna, che favorisce la realizzazione di impianti integrati e l’armonizzazione degli stessi nel contesto territoriale ed ambientale circostante”.

“Si tratta di un preciso impegno programmatico della Puglia che trae ulteriore conferma dall'impegno preso a Bruxelles dal presidente Nichi Vendola, in occasione della firma di un accordo tra i sindaci europei e americani nella lotta ai cambiamenti climatici:
la solarizzazione integrale delle città, con pannelli fotovoltaici su ogni tetto”.
La nuova legge avrà effetto immediato, ma saranno valutate con la vecchia disciplina quelle istanze presentate in epoca anteriore a 180 giorni e quelle che hanno già portato alla convocazione della conferenza di servizi.

La nuova legge, infine, prevede, oltre alla V.I.A., anche la Valutazione di Incidenza, nel caso in cui l’impianto ricada nelle
Important Bird Area (IBA), ossia quelle aree che sono considerate importanti per la conservazione di popolazioni di uccelli di specie rare o minacciate, o che ospitano eccezionali concentrazioni di uccelli di altre specie.

Queste le 8 IBA presenti in Puglia: Monti della Daunia, Isole Tremiti, Murge, Gravine, Isola di Sant’Andrea, Le Cesine, Costa tra Capo d’Otranto e Capo Santa Maria di Leuca, Promontorio del Gargano e Zone Umide della Capitanata.

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