In sostanza occorrerà pagare mille euro per essere autorizzati a realizzare un collegamento alla rete di media tensione, il doppio, quindi 2mila euro, per connettersi alla rete di alta tensione a 150 chilovolt (kV), 5mila euro per collegarsi alla rete attraverso una stazione di trasformazione da 150 a 380 kV. Fino ad oggi l’importo per gli oneri istruttori era di 1.500 euro in tutto, senza distinzione né per la tipologia di impianto, né per la grandezza. Oggi l’autorizzazione unica per installarlo potrebbe arrivare a costare anche decine di migliaia di euro tra oneri istruttori e autorizzazioni alla connessione. La Giunta regionale ha stabilito inoltre che le nuove norme si applichino non solo a chi presenta domanda dal 26 ottobre, ma anche a tutte le richieste inviate nei 180 giorni precedenti (cioè a partire dal 28 aprile 2010), per le quali non risulti avviato formalmente il procedimento.

{affiliatetextads 1,,_plugin}“Abbiamo costruito – ha detto la Vice Presidente della Regione Puglia e Assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone – un deterrente forte nei confronti degli speculatori nel campo delle rinnovabili. Oggi abbiamo richieste per più di 36mila megawatt. Dobbiamo porre un argine e allo stesso tempo creare le condizioni perché i pugliesi risparmino sulla bolletta. Quello appena descritto è, insieme con l’estensione della Valutazione di Impatto Ambientale ai piccoli impianti, uno dei primi decisivi passi in questa direzione. Un’azione resa possibile purtroppo solo oggi, per l’uscita tardiva delle Linee Guida nazionali, che permettono alle Regioni di adeguare gli oneri istruttori”. (Statoquotidiano.it)