E' cominciata la campagna elettorale, chiusa la discarica di Cavallino (LE). Disagi in tutto il Salento
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{affiliatetextads 1, category, _plugin}Vendola è a capo di una giunta di Centro Sinistra, Cavallino invece ha un'amministrazione di centro destra. Il Presidente dell'ato Lecce/1 del quale fa parte Cavallino è Gianni Garrisi di centrodestra. Il blocco e la mancata solidarietà con Poggiardo deriva quindi dalla battaglia politica che sta per partire per le Regionali. Un tempo il centrodestra dava la colpa della situazione alla Provincia di lecce (come dimenticare gli accadimenti dell'inverno scorso?) e ha utilizzato la faccenda (da loro stessi creata tra l'altro) come clava elettorale per le provinciali del 2009, ora la Provincia è del Pdl e quindi devono dare conto dei loro comportamenti di bottega a tutti i cittadini. E' veramente squallido che si lascino immondizie in giro per il Salento per puri scopi elettorali.
Che dice il presidente Gabellone sulla vicenda? Come giustifica il comportamento dell'ato e di Cavallino retti da una amministrazione a lui amica?
Intanto incolliamo il comunicato dell'assessore regionale Introna:
"Fin dal 2007 la Regione ed il Commissario Delegato hanno operato, sempre d’intesa con i soggetti istituzionali competenti, per assicurare, nelle more della realizzazione dell’impiantistica a regime, programmata già dal 2001 ed attuata negli ultimi anni, il corretto smaltimento dei rifiuti prodotti sul territorio salentino, attraverso il ricorso ad impianti di discarica ricadenti al di fuori del territorio provinciale. In tal senso sono stati utilizzati, dal 2007, dapprima gli impianti di discarica privati ubicati nella Provincia di Taranto e, successivamente, gli impianti destinati ai rifiuti urbani di Cerignola prima e Conversano e Brindisi poi. Dunque per quasi 3 anni l’intero territorio regionale, dando prova di grande senso di responsabilità e solidarietà, ha assicurato idonee modalità di smaltimento dei rifiuti prodotti nel territorio della provincia di Lecce consentendo, tra l’altro, di evitare crisi igienico sanitarie e ripercussioni negative connesse alla presenza di rifiuti per strada (immaginiamo le conseguenze di carattere economico e sociale connesse ad una cattiva forma di pubblicità sul delicato tema dei rifiuti per il Salento intero?). Ed è altresì evidente lo sforzo di natura economica messo in campo dalla Regione Puglia per assicurare la realizzazione dell’impiantistica a regime nella Provincia di Lecce finalizzato a contenere gli aumenti tariffari connessi al passaggio da mero smaltimento in discarica alla moderna impiantistica ormai prossima all’entrata in esercizio. L’entrata in esercizio di parte dell’impiantistica a regime (impianto di biostabilizzazione e discarica di servizio di Cavallino per l’ATO LE1 ed impianto di recupero energetico attraverso produzione di CDR per tutta la Provincia di Lecce) e l’avvio delle operazioni di collaudo a caldo dell’impianto a servizio del bacino LE3 ad Ugento, consentono di operare un rientro ad una ordinarietà attraverso l’utilizzo di detti impianti. In tal senso appaiono davvero incomprensibili le reazioni seguite all’adozione della citata ordinanza n. 75 con la quale, come è noto, da un lato è stato prorogato di ulteriori 30 giorni il conferimento di circa 200 t/g dei rifiuti urbani del bacino LE3 a Conversano e dall’altro ha autorizzato il conferimento nella discarica di Cavallino di circa 60 t/g di rifiuti umidi biostabilizzati del bacino LE2. Incomprensibili per almeno 2 motivi. Il primo, la modesta quantità di rifiuti conferita a Cavallino in relazione sia alla volumetria complessiva della stessa di circa 400.000 mc, sia in relazione alle quasi 1.000 t/g di rifiuti non trattati che per tutta l’estate 2009 la Provincia di Lecce ha conferito nella discarica di Conversano. Il secondo l’assoluta mancanza di solidarietà da parte di un Comune della Provincia di Lecce nei confronti di altri Comuni e cittadini della medesima Provincia. Tale aspetto è maggiormente preoccupante e rischia di ingenerare un atteggiamento diffuso che, portato alle estreme conseguenze, determinerebbe tanti piccoli “stati” all’interno della stessa Regione, ognuno arroccato a difesa del proprio territorio. Tutto quanto sopra riportato va valutato in considerazione dell’ormai prossima entrata in esercizio dell’impianto a servizio del bacino LE3 ad Ugento, per il quale come è noto questa mattina sono iniziate le prove di collaudo a caldo. Tanto premesso, ad oggi, esistono le condizioni affinché la Provincia di Lecce possa operare in condizioni di auto-sufficienza ed avviare una nuova fase di gestione dei rifiuti urbani che potrà dirsi definitivamente completata con il completamento della dotazione impiantistica a servizio del bacino LE2."