Il deputato del PD ha cercato più volte di attirare l’attenzione del ministro Alfano sull’emergenza vissuta nel carcere di Foggia. In due interrogazioni (una del settembre 2008, l’altra di gennaio 2009) ha denunciato “l’inadeguatezza delle strutture, al cui interno è frequente la violazione delle norme sulla sicurezza o la salubrità”; così come ha chiesto delucidazioni sugli istituti di pena costruiti in Capitanata, spendendo oltre 10 milioni di euro, e mai attivati. “Il ministro non ha mai risposto ai quesiti specifici – afferma Michele Bordo – ma, proprio agli inizi del 2009, annunciava in pompa magna l’imminente elaborazione e attuazione di un piano straordinario di edilizia carceraria, alla cui realizzazione avrebbero collaborato e partecipato finanziariamente anche le imprese. Solo annunci a mezzo stampa!

{affiliatetextads 1,,_plugin}Da allora la popolazione carceraria a Foggia è arrivata ad essere il doppio del previsto e mancano almeno 70 unità al personale di sorveglianza per garantire servizi adeguati ai più elevati standard di sicurezza, per se stessi ed i detenuti.

Mentre a Roma ci si attarda a discutere su come evitare l’applicazione della legge penale ai potenti, nelle carceri ci sono uomini e donne che vivono ammassati l’uno sull’altro – conclude Michele Bordo – Ennesima dimostrazione dell’incapacità di questo Governo di porre mano e risolvere i problemi concreti delle nostre comunità”.