Capone: "Approvate linee guida per energie rinnovabili"
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{affiliatetextads 1,,_plugin}Si tratta di un atto con il quale la Regione Puglia partendo dalle Linee Guida Nazionali e in attesa del decreto che assegnerà alle Regioni la quota minima di produzione di energia da fonti rinnovabili, individua le aree non idonee all’installazione di impianti. Il testo delle Linee Guida redatto dai Servizi “Energia, Reti e infrastrutture per lo Sviluppo”, “Assetto del Territorio”, “Ecologia” e “Agricoltura”, si compone di oltre 200 pagine. Nella nuova procedura convergono infatti una serie di sottoprocedimenti (basti pensare a quelli per la tutela del paesaggio, dell’ambiente e della salute), ma a fare la differenza rispetto al passato sarà soprattutto la procedura completamente informatizzata, quindi molto più veloce.
È stato studiato un sistema che mette insieme il procedimento amministrativo con i dati di carattere territoriale attraverso due portali, quello dell’Area Politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e l’Innovazione www.sistema.puglia.it e il SIT, il multipremiato Sistema Informativo Territoriale, che contiene mappe e informazioni di carattere territoriale accessibili anche da parte di chi propone l’installazione di un impianto. Così è possibile arrivare all’espressione del parere entro il 180° giorno. La documentazione sarà generata da Sistema.Puglia per l’aspetto amministrativo e dal SIT per quello cartografico, anche gli allegati dovranno avere formato digitale e il tutto viaggerà con la posta elettronica certificata, inclusa la corrispondenza tra le amministrazioni. Si calcola che solo per questo aspetto saranno risparmiati 45 giorni. Il nuovo meccanismo autorizzativo sarà illustrato all’inizio di dicembre durante il Festival dell’Innovazione, dopo partirà una sperimentazione di un mese con il rilascio delle “password test”. “La Regione Puglia” – ha detto la Vice Presidente e Assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone – ha compiuto il grande sforzo di equilibrare le esigenze dello sviluppo con quelle dell’ambiente, del paesaggio e dell’agricoltura. Inoltre il procedimento autorizzativo è stato adeguato alle Linee Guida nazionali che per molti aspetti sono debitrici dell’esperienza pugliese.
{affiliatetextads 2,,_plugin}Tutto questo è stato compiuto in soli 90 giorni, contro i sette anni che abbiamo dovuto attendere per le linee guida nazionali. In questo documento – ha continuato – la ricostruzione delle aree non idonee è particolarmente importante perché le linee guida nazionali chiariscono che le Regioni non sono titolari sulle quote di energie rinnovabili. Quindi la legislazione regionale non può stabilire la quota massima di impianti sul suo territorio. Non potendo agire sulle quote abbiamo agito sulle aree non idonee. Così accompagniamo lo sviluppo senza distruggere la bellezza del nostro territorio”. (com.)