{affiliatetextads 1,,_plugin}Cio’ permetterebbe di ripristinare gli ordinari sensi di marcia esistenti prima del sequestro. Non entriamo nel merito degli interventi proposti ed in fase di studio per quanto concerne l’efficacia in termini di sicurezza. Esiste un’indagine in corso che sara’ in grado d’offrire le risposte piu’ esaurienti sul caso. La proposta, tuttavia, non si sottrae ad un’obiezione di carattere generale che dimostra, per l’ennesima volta, la mancanza di politiche organiche in materia di trasporti. Se il sistema di chiusura automatica dovesse essere messo in pratica, infatti, che riflessi avrebbe questa soluzione sulla piena funzionalita’ del (per ora mai partito) filobus? E’ vero, i mezzi potrebbero essere staccati dai cavi e procedere su percorsi alternativi.

A ben vedere, pero’, considerata la voluminosita’ dei bus e la larghezza delle strade vicine, non si comprende come possa deviarsi il loro percorso senza snaturarlo. Pure per le corriere che circolano attualmente il problema sarebbe pressoche’ identico. Sulla delibera di giunta non e’ fatto cenno a questa problematica. La scelta fatta, quindi, piu’ che dare soluzioni pare che produca, soprattutto, nuovi problemi per di piu’ legati solamente ai “capricci del tempo”.

Il danno, come sempre, ricadra’ sull’utente del servizio pubblico con le piu’ ovvie conseguenze in relazione all’effettiva convenienza ad utilizzare i mezzi pubblici. Disfunzioni pubbliche che non risolvono ed anzi aggravano il rapporto ormai sempre piu’ schizofrenico delle persone con la strada e le sue regole. A meno che il tutto non voglia stare a significare che il filobus non partira’ mai. Chiediamo che l’amministrazione comunale chiarisca rapidamente questo punto della vicenda.

Alessandro Gallucci, delegato Aduc-Lecce

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