Da qualche tempo, a causa del “famigerato” patto di stabilità, cerchiamo, per non appesantire la contabilità, di evitare passaggi inutili di denaro dalle casse del Governo centrale a quelle regionali che poi devono girare i fondi ai Comuni: abbiamo quindi chiesto al Governo - continua Pelillo - di versare quei fondi direttamente ai Comuni per pagare i libri. Ci è stato accordato e infatti sul sito del ministero della Pubblica Istruzione c’è una nota che conferma come già dall’8 novembre il ministero abbia provveduto a pagare ai comuni il dovuto».

{affiliatetextads 1,,_plugin}«Evidentemente - prosegue ancora l’assessore - anche il sindaco di Bari, forse disinformato, non deve essersi accorto che il suo Comune ha già ricevuto direttamente dal Governo centrale circa 560mila euro per i libri di testo, ovvero quanto gli spettava». «Così una posta di bilancio regionale, per competenza e non per cassa, - spiega Pelillo - è risultata inutile perché non utilizzata e con l’ultimo assestamento di bilancio abbiamo utilizzato la competenza di quel capitolo per altre necessità. Non un soldo è quindi stato tolto agli studenti ed è stata solo una questione di tecnica contabile azzerare quel capitolo».

«Pensavo - conclude Pelillo - di aver già spiegato abbondantemente la questione, che però viene ripresa da alcuni organi di stampa: ribadisco e chiarisco quindi che di un solo adempimento tecnico s’è trattato e non di una spoliazione di diritti a favore degli ex consiglieri regionali».