{affiliatetextads 1,,_plugin}Inoltre, sempre in tema acqua, è arrivata dalla Giunta regionale un'altra importante indicazione attraverso l'approvazione all'unanimità della delibera di principi orientati al concetto dell'acqua quale "bene comune dell'umanità". "Con questa delibera - spiega l'assessore regionale alla Trasparenza Guglielmo Minervini (nella foto) che ha fortemente sostenuto questo provvedimento in giunta -  abbiamo definito un principio: l'acqua è un bene comune dell'umanità, un diritto di tutti, non assoggettabile a logiche di mercato. Le nostre risorse naturali sono risorse 'finite'.
Per questo dobbiamo occuparcene con urgenza e particolare cura. La risorsa acqua è centrale per la nostra economia. Economia, non mercato. Per questo abbiamo dato un indirizzo, quello che l'acquedotto resti un soggetto di diritto pubblico".   La delibera approvata demanda innanzitutto all'Avvocatura regionale l'incarico di impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale l'art. 15 del D.L. n. 135/09.

Il decreto del Governo Berlusconi, infatti,  prevede per la gestione dei servizi pubblici locali, in cui rientra anche la gestione dell'acquedotto, l'entrata in scena di una società mista, in cui ai privati sia assegnata una partecipazione non inferiore al 40 per cento. Il D.L. entro il 24 novembre dovrà essere convertito in legge ma prima dovrebbe arrivare l'impugnazione con la quale la Regione punta ad ottenere il riconoscimento della propria competenza esclusiva in una materia, che non può essere regolata come un ordinario servizio pubblico di rilevanza economica assoggettabile alle regole della concorrenza.
Infine la Giunta regionale ha istituito un gruppo di lavoro che entro il 31 dicembre 2009 proporrà un disegno di legge con il quale tradurre il principio dell'acqua bene comune dell'umanità, attraverso il riconoscimento del Servizio idrico integrato quale servizio pubblico essenziale, di interesse generale e ne regolerà i servizi.

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