Amici del Territorio, petizione contro il mega impianto di Cutrofiano (LE)
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- Categoria: Attualità Regionale e Nazionale
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DENUNCIANO
l’abnorme proliferazione su tutto il territorio comunale di progetti riguardanti insediamenti produttivi di energia elettrica aventi carattere industriale altamente invasivi, quali impianti di centrali elettriche fotovoltaiche di media e grande estensione .
La realizzazione indiscriminata di tali impianti porterebbe: allo stravolgimento del territorio agricolo; alla devastazione del paesaggio tipico salentino; alla svalutazione economica di immobili limitrofi agli impianti FV; allo scoraggiamento di investimenti per attività agro-turistiche nuove ed esistenti, il vero motore economico nel futuro della comunità Cutrofianese.
La smisurata incentivazione del “Conto Energia” Italiano, la più alta al mondo, su sistemi industriali di energie rinnovabili tecnologicamente poco efficienti, con produzioni discontinue e costosi per l’utenza finale, sommata a scelte energetiche errate, coronate dal Piano Energetico Ambientale Regionale pugliese (PEAR), hanno prima favorito e successivamente avallato, con un tardivo ed ambiguo intervento di parziale limitazione, una logica basata sull’insediamento selvaggio di impianti energetici da fonti rinnovabili di media e grande potenza, autorizzati spesso solo con la Denuncia di Inizio Attività o con un’autorizzazione
regionale che comunque offende la partecipazione e la decisionalità democratiche e la corretta pianificazione territoriale.
Le recenti linee guida della Regione Puglia (Deliberazione della Giunta Regionale n. 3029 del 30 dicembre 2010) in vigore dall’inizio dell’anno 2011, non apportano efficaci strumenti di tutela del territorio agricolo, ma sottolineano la sempre più discussa discrezionalità degli organismi preposti all’autorizzazioni degli impianti.
{affiliatetextads 1,,_plugin}La “solidarietà energetica” con altre regioni non può diventare il pretesto per avallare una incontrollata proliferazione di progetti energetici sul territorio comunale e pugliese, per produrre energia notevolmente sovradimensionata rispetto ai consumi che, peraltro, determina gravi sprechi nelle linee di trasmissione.Si rileva altresì come grandi holding straniere, del nord e centro Italia, hanno intrapreso un’azione di “colonizzazione energetica“ ai nostri danni, utilizzando mediatori locali, associazioni ambientaliste compiacenti e appoggi politici trasversali.
Per quanto su esposto i sottoscriventi
CHIEDONO
- che il Consiglio Comunale di Cutrofiano , in linea con gli orientamenti già espressi , deliberi una posizione di contrarietà a qualsiasi impianto fotovoltaico di tipo industriale e/o sperimentale, sia tradizionale e/o a concentrazione sui terreni agricoli nel Comune di Cutrofiano, favorendo gli impianti di autoconsumo privati e pubblici e indicando una limitata e selettiva scelta di pochi siti in aree industriali ed artigianali per i primi;
- che il Consiglio Comunale di Cutrofiano, la Commissione Urbanistica e l’Ufficio Tecnico predispongano ed approvino un regolamento sulle energia a fonti rinnovabili per la salvaguardia e tutela del territorio comunale, integrando quanto previsto dal precedente punto al fine d’impedire la sfrenata ed incentivata corsa alla speculazione nella produzione elettrica, a discapito della salute e dell’ambiente;
- che il Consiglio Comunale di Cutrofiano, faccia proprie tutte le direttive e le indicazioni previste nel P.U.T.T . Regionale, nel P.T.C.P. della provincia di Lecce e nel P.T.P.R. della Regione Puglia individuando esattamente in quest’ultimo le zone di interesse ambientale come il “Parco dei Paduli”.
{affiliatetextads 4,,_plugin}E’ opportuno ricordare inoltre quanto sancito dalla Costituzione Italiana:
“La Repubblica … tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione” (art. 9).
Si riporta infine quanto contenuto nello Statuto della Regione Puglia:
“Il territorio della Regione Puglia è un bene da proteggere e valorizzare in ciascuna delle sue componenti ambientale, paesaggistica, architettonica, storico-culturale e naturale” (art. 2);
Il nostro territorio non può diventare la “colonia energetica” figlia di una bolla speculativa dell’economia italiana ed europea.