Approvato il decreto Romani, ecco le prime reazioni
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{affiliatetextads 1,,_plugin}"Si azzera, o meglio, si congela tutto, dichiara Giuseppe Bratta della Geatecno, azienda pugliese leader nel settore fotovoltaico. Cosa potremo rispondere ai cittadini che chiedono l'installazione di un impianto e a maggior ragione a quelli dei cantieri in costruzione? Sembra di giocare una partita del "Monopoli" dove solo uno sfortunato tiro di dadi ti costringe a tornare indietro senza passare dal via. Purtroppo la realtà di tante aziende e famiglie pugliesi non può essere considerata e trattata come un gioco perché lavoratori e professionisti del settore cercano quotidianamente, e con sforzo, diconquistare credibilità e legami duraturi con clienti e fornitori in un'ottica condivisa dei valori della sostenibilità ambientale.
E' la consacrazione dell'incertezza e dell'approssimazione con cui si continua ad affrontare il mercato delle rinnovabili in Italia percepito come una "tendenza" del momento anziché come l'opportunità di offrire consolidamento e crescita alla filiera nazionale che non è formata solo da affaristi e speculatori. Un duro colpo a un settore e aziende come la Geatecno che impiega circa 150.000 persone, cinque volte il numero di lavoratori della Fiat". Unica nota positiva del decreto è la limitazione delle installazioni nei terreni agricoli all'1 MW di produzione di energia fotovoltaica per azienda con la possibilità di utilizzare non più del 10% del terreno coltivabile.
Tuttavia, anche questo limite, sarà riesaminato a giugno.
Alessandra Nenna
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