{affiliatetextads 1,,_plugin}Ma anche per quello che sta accadendo in Giappone. Per questo chiediamo all’Esecutivo di abbandonare il furore ideologico e tornare coi piedi per terra: i 400 milioni risparmiati accorpando amministrative e referendum potrebbero essere destinati agli aiuti per il Giappone”.

La richiesta verrà anche sostenuta da una raccolta di firme sul sito www.fermiamoilnucleare.it.

Dalle associazioni arriva anche una critica alle ultime e più prudenti dichiarazioni di vari esponenti del governo: “Un ravvedimento ambiguo e interessato dell’Esecutivo, che mentre predica una pausa di riflessione manda avanti in Parlamento la norma sulla localizzazione delle centrali che, non lo dimentichiamo, prevede anche l’uso dell’esercito per far costruire gli impianti. Non serve nessuna pausa di riflessione: il nucleare sicuro non esiste, e gli italiani non vogliono rischiare di trovarsi una Fukushima in casa”.