La Puglia è pronta al Vinitaly 2011
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“La Puglia – ha dichiarato l’assessore alle risorse agroalimentari Dario Stefàno - dimostra di saper rispondere alle esigenze dei consumatori, non solo italiani, con risultati di eccellenza, che è il frutto di vere e proprie rivoluzioni avute in cantina, per l’utilizzo di nuove tecnologie, l’audacia dei produttori, per l’affinarsi delle competenze e della preparazione dei tecnici ma anche per l’estro creativo degli enologi”.
Novità di rilievo di questa edizione 2001, il primo Concorso enologico nazionale dedicato ai rosati italiani indetto ed organizzato dalla Regione Puglia con la collaborazione dell’Associazione Enologi Enotecnici Italiani, che a Verona sarà presentato in anteprima nazionale alla stampa, ai produttori e alle altre Regioni. Altra novità, la presenza per la prima volta dell’Assessorato al Turismo della Regione Puglia, per sottolineare con forza quanto, in Puglia, turismo e vino siano un binomio vincente su cui consolidare una prospettiva di crescita per le aziende ed il territorio.
{affiliatetextads 1,,_plugin}“Si compiono salti di qualità - ha dichiarato l’assessore al Turismo Silvia Godelli - connettendo con un unico brand le eccellenze vinicole e i prodotti pugliesi, ingredienti apprezzati che si offrono oggi al territorio nazionale e internazionale. Il gusto dell’assaggio non ha stagionalità, e si delinea così il percorso tracciato tutto l’anno lungo le Strade del vino e dei sapori non più semplici itinerari, ma uno strumento per leggere il territorio, per decodificarlo e comprenderne valori e identità. In Puglia il vino è l’espressione di una cultura millenaria che oggi si riafferma per conquistare il viaggiatore. Partecipando a questa edizione del Vinitaly ci proponiamo di dare un ulteriore segno di concretezza, proponendo attività di senso e valore, promuovendo pacchetti turistici mirati e percorsi strutturati rivolti non più ad una ristretta élite di specialisti, ma a un segmento diffuso e molto consistente della domanda turistica pugliese”.
Il Padiglione Puglia (pad. n.10) conferma i punti fermi che tanto successo hanno riscosso nelle passate edizioni: grazie ai numerosi eventi organizzati da Associazione Italiana Sommelier Puglia, Movimento Turismo del Vino Puglia, Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino Puglia e Slow Food Puglia, lo spazio pugliese promette ancora una volta di essere tra i più attivi dell’intera manifestazione. Anche con iniziative divertenti come “A prova di naso”, una sorta di caccia al tesoro olfattiva per identificare i principali vitigni autoctoni, o “Vino e Socialnetwork”, un modo per sognare di essere già in vacanza tra le bellezze pugliesi. Da sottolineare i laboratori del gusto dedicati alle degustazioni del vino e dell’olio pugliesi curati da Slow Food Puglia che come sempre si occuperà del ristorante interno, divenuto ormai meta delle visite dei gourmet presenti in fiera.
Molto attesi dai produttori due momenti creati dal Movimento Turismo del Vino Puglia: il primo, “Taste &Buy”, un workshop b2b tra produttori e buyer internazionali, il secondo, “Taste, Press & Blog”, il tradizionale ed atteso incontro tra i produttori pugliesi e le più importanti firme del giornalismo di settore, cui quest’anno andranno ad aggiungersi anche i blogger.
E poi, laboratori, degustazioni, dibattiti, tavole rotonde tra cui quella sui “Vini di Puglia ed il ruolo dell’Onav regionale” con la partecipazione del presidente nazionale dell’Organizzazione ed esperto nutrizionista Giorgio Calabrese che interverrà su “ Vini del Sud: più polifenoli più salute”.
Altra novità: per la prima volta il congresso nazionale dell’AIS quest’anno si volgerà in Puglia. A Verona l’associazione dei sommelier italiani illustrerà dettagli, dati e curiosità del loro 45° congresso nazionale.
Infine, l’iniziativa “I vini di Puglia vanno dritti al cuore”. La sera di sabato 9 aprile uno degli angoli più suggestivi di Verona, la zona nel cuore della città scaligera tra via Sottoriva, piazzetta Pescheria e via Trota, dove sono concentrati i locali tipici, le osterie e i ristorantini alla moda, si trasformerà in un pezzo di Puglia: corner informativi, totem, vetrofanie, materiale promozionale e soprattutto la possibilità di pasteggiare gratuitamente con un buon vino pugliese, da scegliere da una carta dei vini appositamente preparata per l’occasione.
Le aziende al Vinitaly
Saranno 137 le aziende che quest’anno porteranno il top della produzione vinicola pugliese con oltre 1500 etichette protagoniste del programma di eventi e soprattutto dei b2b con i più importanti buyer internazionali.
“E’ sotto gli occhi di tutti ormai – sottolinea Stefàno - il percorso di qualità intrapreso dalle aziende pugliesi, l’affermarsi sul mercato di vini più raffinati, più equilibrati, espressioni del terroir ma anche in linea con le esigenze di un consumatore più colto ed esigente”. Nel 2010 (ricerca Symphony per Vinitaly) nei canali di vendita della Gdo (iper e supermercati) mentre cala il confezionato, crescono le Doc di fascia alta: tra le tipologie di bottiglie DOC da 0.75 cc più vendute per la Puglia ritroviamo il Negroamaro ed i Primitivo.
Gli eno-appassionati italiani (sondaggio www.winenews.it per Vinitaly) si dividono nella scelta tra vino “per tutti i giorni”, per il quale spendere poco acquistando direttamente dal produttore (28%) o al supermercato (24%), ed il vino “per le grandi date ” da acquistare in enoteca (39%) e pagando un prezzo decisamente più alto. Ben il 71% degli amanti del buon bere opera, infatti, un netto distinguo nel proprio stile di consumo, separando il vino quotidiano da quello da stappare in ricorrenze particolari.
Export: Puglia protagonista di un 2010 eccezionale
La Puglia si presenta da protagonista al Vinitaly 2011, forte di un risultato eccellente conseguito nel 2010: la crescita dell’export con un importante più 20,7 % che ha contribuito al + 8,6 % dell’intero Paese. Un 2010 decisamente importante per il vino pugliese e italiano in generale che, a detta di tutti gli osservatori, proprio grazie all’export potrebbe uscire dalla crisi. Se il trend venisse confermato anche nel 2011, infatti, si potrebbe ipotizzare una inversione di rotta: la congiuntura a livello internazionale è pesante ma il vino italiano, sia pur manifestando degli spiragli superiori ad altri prodotti agroalimentari, sembra non essere più in balia della schizofrenia dei mercati.
Tra gli aspetti positivi è da rilevare in particolare la crescita dei mercati extra-europei: Cina +145% e Russia +69%. Ottima la performance del mercato canadese +67,5%, Danimarca +37,1%, Paesi Bassi +32,2%. I due grandi mercati Germania e Stati Uniti mostrano una vivace dinamicità (+14,4% e +16,3% rispettivamente). E non meno importanti sono i segnali che giungono dalla Svizzera con +15,5%.
“Il ruolo che in questa ripresa ha avuto proprio la nostra regione – sottolinea Stefàno – è indicativo del lavoro svolto sinora dal comparto, ma anche delle potenzialità enormi: abbiamo un vantaggio competitivo strategico, la straordinaria diversità territoriale della Puglia che rappresenta un asset da spendere sui mercati internazionali”.
Il mercato tedesco, ad esempio, già nei primi mesi del 2011, ha rilevato una crescita notevole dei vini del Sud Italia: le produzioni di Puglia, Calabria, Sicilia e Abruzzo vivono un deciso trend positivo. Ma anche negli Stati Uniti l’interesse per i vini autoctoni italiani continua ad essere alto: tra i più richiesti Primitivo e Negroamaro, un successo confermato anche dalla sempre più assidua presenza fra vini venduti al bicchiere.
{affiliatetextads 4,,_plugin}Vendemmia 2010: +20% in quantità e qualità ottima con punte di eccellenza
La Puglia è la seconda regione italiana per superficie vitata, con oltre 93mila ettari (13,62% del totale nazionale dei vigneti), e la terza per quantità prodotta di vini e mosti, con 6.510 ettolitri (14,41% del totale nazionale).
Buono il recupero produttivo della Puglia sul 2009, in termini percentuali le variazioni più elevate si registrano nel Salento. Quest’ anno tutti gli indicatori hanno confermato, sia per la qualità che per la quantità, che il vino pugliese vendemmia 2010 sarà ottimo con punte di eccellenza.
I primi responsi di cantina danno prodotti interessanti, con ottima forza acida e notevole corredo aromatico anche se mancanti di qualche grado zuccherino. In Puglia la primavera è decorsa nel migliore dei modi e le abbondanti piogge verificatesi sia in inverno che durante la ripresa vegetativa hanno favorito il germogliamento e introdotto nel migliore dei modi le fasi fenologiche della vite.
Il fenomeno “Rosè”: la Puglia bandisce il primo concorso nazionale dedicato ai rosati
Novità assoluta di questo Vinitaly 2011 sarà la presentazione di “Divino Rosè” il primo Concorso enologico nazionale dei vini rosati d'Italia, indetto e organizzato dalla Regione Puglia con la collaborazione dell’Associazione Enologi Enotecnici Italiani. “Il concorso nazionale – sottolinea l’assessore Stefàno – bandito per la prima volta non a caso dalla Puglia, che vanta una lunga e prestigiosa tradizione produttiva di vini rosati, rappresenta una bella opportunità per valorizzare una tipologia enoica che ha grandi potenzialità di espansione sul mercato nazionale ed estero e per consolidare il percorso delle aziende sul fronte della qualità”.
La presentazione del concorso avverrà in una cornice ad hoc, la serata “Puglia in Rosè”, dedicata ai piatti tipici in abbinamento ai rosati Pugliesi, che si svolgerà a Verona il 7 aprile nello splendido Palazzo Giardini Giusti di Verona. Presenti le principali espressioni dell’universo enologico italiano, la stampa specializzata, e le altre Regioni. La serata si inserisce in un più ampio progetto di valorizzazione del vino rosato, tipologia enologica che ha radici profonde nella storia produttiva della Puglia, regione leader per la produzione di rosati. Dopo il rischio dell' ok comunitario ai rosati "tagliati", ottenuti cioè dalla miscelazione di vino bianchi e rossi, fortunatamente sventato con il dietrofront di Bruxelles del giugno 2009, nasce l'idea di un progetto a lungo termine per tutelare, promuovere e valorizzare una delle eccellenze produttive del Made in Puglia. La questione del "rosato tagliato" ha avuto il merito di accendere i riflettori su una tipologia di vino rivalutata negli ultimi anni dal mercato di tutto il mondo. Proprio in questi giorni dalla Germania arriva la conferma del cambiamento di rotta in atto nelle richieste del mercato: soffrono un po’ i grandi vini da invecchiamento, sono sempre di meno gli appassionati che comprano vini da tenere in cantina 10 anni, mente il gusto sta decisamente puntando su prodotti più “semplici” da bere”. E questo, secondo gli osservatori, spiega anche il boom del rosé.
Il progetto "Puglia in Rosè" ha mosso i suoi primi passi con alcuni momenti di confronto scientifici organizzati in Italia (ad Otranto nel Salento a marzo 2010) ed in Francia (in occasione del Sial di Parigi, ad ottobre scorso), in collaborazione con Accademia della Vite e del Vino e Assoenologi Puglia-Basilicata-Calabria e la pubblicazione della omonima guida, per la prima volta esclusivamente dedicata alle etichette pugliesi di rosati, in occasione del Vinitaly 2010.
Turismo enogastronomico, la Puglia nella top five delle destinazioni italiane
Altra novità dell’edizione 2011 di Vinitaly, l’area dell’Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo destinata agli operatori turistici, coordinati da Unioncamere, che vorranno esporre il proprio materiale promozionale durante la cinque giorni di Verona. In calendario, da segnalare, “Vino & Turismo”, l’iniziativa interattiva promossa del Movimento Turismo del Vino.
L’enogastronomia qualifica la Puglia creando uno stretto legame identitario tra il territorio, le risorse naturali e la comunità. Durante questa 45esima edizione del Vinitaly di Verona la Regione Puglia presenta un prodotto turistico maturo, nato dalla volontà di offrire non solo ingredienti apprezzati, ma anche occasioni di consumo che li sappiano valorizzare. Continuano le azioni strutturate, attuate per consolidare l’offerta completa e compatta, sempre attenta al rispetto delle tradizioni, che ha portato, secondo il Censis, la Puglia tra le cinque destinazioni italiane a maggior vocazione enoturistica, sul podio con Toscana, Piemonte, Veneto e Umbria. Secondo indagini demoscopiche su consumi e abitudini dei vacanzieri condotte dall’Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche), enologia e gastronomia rappresentano infatti circa un terzo della spesa complessiva del turista.