La prima richiesta riguarda il solare sui tetti, detto anche solare strutturale. La Regione Puglia che sta promuovendo questo tipo di produzione anche per l’autoconsumo di aziende e famiglie, chiederà che l’incentivo per il solare sui tetti non abbia limiti legati alla potenza elettrica installata. Nel secondo emendamento si chiede che, per gli impianti già terminati, la scadenza degli incentivi secondo l’attuale “conto energia” sia prorogata di 6 mesi, cioè dal 31 maggio 2011 (limite temporale previsto dal decreto), al 31 dicembre 2011. Questo correttivo appare indispensabile per salvaguardare gli investimenti già avviati dalle imprese sulla base delle agevolazioni previste dal conto energia (il terzo) immediatamente precedente al decreto. Il terzo emendamento chiede al governo di adottare per intero il modello tedesco (già previsto dal decreto a cominciare dal 2013), sin dal I gennaio 2012. Il modello tedesco prevede infatti incentivi con un tetto predefinito, che si rimodula poi a seconda delle richieste del mercato.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Ad esempio, potrebbe dividere l’anno in tre quadrimestri durante i quali si stabiliscono incentivi per 100 megawatt a quadrimestre (ovviamente si tratta solo di un esempio). Se alla fine dei primi quattro mesi sono stati installati 200 megawatt, quindi il doppio delle previsioni, l’incentivo viene rimodulato secondo le nuove necessità. Gli emendamenti pugliesi seguono alla Conferenza delle Regioni di ieri. Durante la Conferenza era prevista infatti la discussione sullo schema di decreto, ma le Regioni hanno chiesto di rinviare di una settimana il loro parere per le perplessità suscitate dal decreto. Dopo la redazione dei correttivi pugliesi, soddisfazione è stata espressa da Loredana Capone: “Si è trattato di un lavoro collegiale che ha tenuto conto di tutte le necessità. Il governo non può non tenerne conto. La Puglia è la regione italiana ad avere più interesse per un miglioramento del decreto perché è la prima produttrice nazionale di eolico e fotovoltaico.

Certo era necessario un ridimensionamento degli incentivi statali, ma non ai danni di un’intera filiera fatta di imprenditori, ma anche di tecnici, operai e ricercatori. Siamo convinti che i nostri emendamenti, se accolti dal governo, riporteranno la serenità in un comparto economico sempre più importante e soprattutto alimenteranno la produzione di energia per l’autoconsumo attraverso il solare sui tetti”