Essenzialmente si fonda sull’istituzione della Consulta regionale per l’integrazione degli immigrati, l’avvio dell’Osservatorio regionale per l’immigrazione, che farà capo al sistema dell’Osservatorio regionale politiche sociali, la istituzionalizzazione dei servizi di mediazione culturale e interculturale, le norme in materia di assistenza sanitaria, istruzione e formazione professionale, inserimento lavorativo, interventi abitativi, assistenza per le vittime di tratta, violenza e schiavitù e contro la discriminazione.

{affiliatetextads 1,,_plugin}“Una legge che non si limita a fissare principi”, ha tenuto a precisare Elena Gentile, “ma si propone di riconoscere diritti e di costruire intorno alle persone immigrate e nomadi e ai loro nuclei familiari, una rete di protezione e inclusione, fatta di servizi, opportunità, strumenti di partecipazione e di relazioni”.
Diverso il parere della minoranza. “Una legge che fissa principi già contemplati dalla Costituzione e dalla leggi dello stato, quindi a rischio incostituzionalità”, è stato il parere unanime interno all’opposizione di centrodestra, “soprattutto relativamente all’articolo 18 in cui si parla di accoglienza e asilo ai rifugiati. Un bello strumento confezionato ad uso e consumo della campagna elettorale”.

Nessuna contrarietà, però, sulle questioni di principio: infatti la minoranza in consiglio ha votato a favore dell’articolo sui principi generali e le finalità, sulle norme relative alle misure per le vittime di tratta, violenza e schiavitù, sulle misure contro la discriminazione, sull’istituzione della conferenza regionale sull’immigrazione e del registro delle associazioni degli immigrati e si è astenuta sugli articoli contenenti norme sull’integrazione culturale.

Tra i venti emendamenti presentati (diciannove sono stati ritirati) uno in particolare, a firma dei consiglieri Paolo Costantino, Carlo De Santis e Sergio Povia, prevedeva il divieto di segnalazione da parte dei medici dei nomi dei migranti che si rivolgono alle strutture sanitarie. Ma, appunto, non è passato.
Soddisfazione del presidente Vendola che ha ringraziato l’assessore Gentile per “la passione con cui ha contribuito in tutta la legislatura a delineare un percorso su questi temi” e ha voluto sottolineare l’importanza della norma poiché “gli immigrati producono ricchezza nel nostro paese”.

“Con questa legge”, ha concluso Nichi Vendola, “cambia lo sguardo sull’immigrazione, nel senso che diventa una risorsa che dobbiamo accogliere, eliminando la tendenza a criminalizzare i poveri che è un tema che purtroppo ritorna nella società. Questa è una bella pagina per la storia di questa Regione”.

(C) Barilive.it - Gianfelice Belgioioso