La flessione maggiore (-34,67%), si è riscontrata per gli interventi straordinari: aziende di media e grande dimensione che ormai da tempo avevano sospeso la produzione, ora cessano completamente la propria attività. La diminuzione più contenuta, pari al 5,35%, riguarda gli interventi in deroga: le aziende più piccole e quelle di più grandi dimensioni che hanno terminato gli ammortizzatori ordinari continuano a vivere una situazione di difficoltà e, per sopravvivere, devono continuare a ricorrere agli ammortizzatori sociali in deroga. In Puglia, al contrario, il numero di ore autorizzate è cresciuto. A fronte delle 3.145.757 ore di maggio, nel secondo si registrano 3.912.834 (+24,38%). Ma mentre diminuiscono del 14,15% gli interventi straordinari per le aziende di più grandi dimensioni, aumentano del 48,63% quelli in deroga destinati, principalmente, alle aziende più piccole e che risentono per prime ed in modo più pesante degli effetti negativi della perdurante crisi economica.

“I cantieri pubblici di ogni dimensione – continua Pugliese - con il concorso responsabile delle grandi stazioni appaltanti, le reti per agevolare le comunicazioni tra la Puglia ed i mercati del centro e nord Europa, la qualificazione e riqualificazione delle maestranze per portare valore aggiunto nel lavoro sono le misure che devono essere, urgentemente, messe in campo. Invece la politica è caratterizzata non da una assunzione di responsabilità nel più complessivo interesse del Paese e dei suoi cittadini, ma dalla difesa di interessi personali e di quartiere”.