Barletta, crolla una palazzina su un laboratorio - Un morto, 6 persone recuperate e 2 ancora vive sotto le macerie
- Dettagli
- Categoria: Attualità Regionale e Nazionale
- Visite: 2564
IL FATTO - Le cause del crollo sono al momento sconosciute, ma accanto all'edificio crollato sarebbero in corso alcuni lavori di demolizione di un altro stabile. Particolare che farebbe ipotizzare un'altra possibile causa dell'accaduto. Al momento decine di vigili del fuoco da Bari e Barletta stanno lavorando ininterrottamente nel tentativo di salvare le altre persone ancora sotto le macerie che continuano a invocare aiuto. Una parente della proprietaria giunta sul posto qualche minuto fa alla vista del crollo è svenuta. Sul posto c'è il procuratore Carlo Maria Capristo e il sostituto procuratore Giuseppe Maralfa. Secondo alcune indiscrezioni, pare che i proprietari dello stabile crollato la scorsa settimana abbiano chiamato i responsabili del Comune per sollecitare i controlli dell'edificio.
I PROVVEDIMENTI - Intanto i tecnici dei vigili del fuoco hanno sgomberato le palazzine adiacenti per ragioni di sicurezza e nello stesso tempo hanno staccato il gas per evitare fughe pericolose.
ORE 18.28 - Sarebbero vive due persone e i pompieri starebbero portando sotto le macerie bombole d'ossigeno per far respirare i feriti.
ORE 18.14 - I vigili del fuoco hanno creato un varco per raggiungere le persone che presumibilmente si trovano tra le macerie. A quanto pare nel tunnel sarebbe sceso un medico. I vigili del fuoco, da qualche tempo, stanno ripetendo continuamente: «Mariella, Mariella». Si spera in un salvataggio
ORE 17.50 - Un primo bilancio del crollo è da brividi: secondo fonti di sicurezza contattate a Roma parlano di «bilancio ancora ufficioso», sarebbero rimaste coinvolte 9 persone: una è stata estratta morta, due sarebbero ancora sotto le macerie. Altre 6 persone sono rimaste ferite: una è riuscita a liberarsi da sola, le altre 5 sono state soccorse e sono ora in ospedale.
ORE 17.45 - In azione anche speleologi che stanno cercando di creare un tunnel per raggiungere le persone intrappolate sotto le macerie.
ORE - 17.35 - I soccorsi si rimettono in moto, ma questa volta si utilizza la pala meccanica dato che, riferisce il personale in servizio, la situazione è delicata. Le macerie sono pericolanti ed è problematico agire solo con le mani
ORE 17.20 - È la figlia dei coniugi proprietari del laboratorio tessile, che risultano ancora dispersi, la ragazza trovata morta tra le macerie dell'opificio sul quale è crollato oggi la palazzina pericolante. Si tratta di Maria Cinquepalmi, di 14 anni. La vittima secondo le testimonianze raccolte dai soccorritori collaborava all'attività di famiglia. Secondo prime informazioni, dovrebbe essere la «bambina» della quale si parlava in un primo momento come intrappolata sotto le macerie con altre quattro lavoranti del maglificio.
ORE 17.15 - I parenti delle persone che si presume possano essere ricoperti dalle macerie stanno chiamando le persone interessate ai telefoni cellulari. I presenti affermano che le suonerie squillano e che solo in un caso c'è stata una risposta, ma con il tasto che chiude il collegamento.
ORE 16.50 - Bloccati temporaneamente gli scavi per la messa in sicurezza dell'area.
ORE 16.48 - Portato via in autoambulanza il corpo di una persona che, stando alle dichiarazioni del responsabile del 118, Gaetano Di Pietro, sarebbe una donna tra i 15 e i 20 anni.
ORE 16.04 - Gli operatori hanno chiesto l'intervento di una barella. Una donna viva sarebbe stata individuata sepolta sotto le macerie. I soccorritori stanno scavando con le mani, per trovare il modo di raggiungere a lei. I lavori procedono con assoluta cautela perchè pezzi di cornicione di tanto in tanto cadono dalla palazzina adiacente.
ORE 16.02 - Tra le persone che sono state evacuate cresce la rabbia. «Avevamo segnalato continui scricchiolii e poi abbiamo chiamato il Comune». A quanto pare il palazzo che non è crollato era stato puntellato.
ORE 15.45 - Venerdì scorso i proprietari della palazzina avevano fatto richiesta ai Vigili urbani di un sopralluogo, ritenendo che l'edificio mostrasse cedimenti nella staticità. Lo ha detto, parlando con i giornalisti, il dirigente del settore Lavori Pubblici del Comune di Barletta, architetto Francesco Gianperrini. A quanto si è saputo, tecnici del Comune e i Vigili del Fuoco nella stessa giornata, poche ore dopo la presentazione della richiesta da parte dei proprietari, avevano fatto il sopralluogo comunicando poi agli interessati che era necessaria una verifica tecnica più approfondita e una messa in sicurezza dell'immobile le cui operazioni, sempre secondo quanto si è appreso, sarebbero dovute avvenire nella giornata di oggi.
ORE 15.27 - Il sindaco di Barletta, Nicola Maffei, a Torino per impegni istituzionali, sta rientrando nella città per seguire personalmente le operazioni in corso in via Roma dopo il crollo - avvenuto intorno alle 12.30 - della palazzina. Alla gestione dell'emergenza l'Amministrazione Comunale ha delegato l'assessore agli Affari Generali e Manutenzioni Pasquale Guerrieri, il Dirigente al Settore Protezione Civile col. Savino Filannino e il dirigente al Settore manutenzioni Ing. Sebastiano Longano. Il sindaco - rende noto un comunicato del Comune - «è in costante aggiornamento telefonico con i responsabili incaricati e con l'assessore regionale alla Protezione Civile, Fabiano Amati, già sul posto».
ORE 15.25 - In via Roma è giunta una pala meccanica che avrà il compito di rimuovere le parti più pesanti dell'edificio crollato.
ORE 15.20 - «Commuove davvero lo slancio dei cittadini e la solidarietà dei barlettani che volontariamente hanno deciso di aiutare le persone coinvolte nel crollo». Lo afferma il questore di Bari, Domenico Pinzello, che è sul posto. «Ora però - ha aggiunto parlando con i giornalisti - con l'arrivo dei militari dell'Esercito daremo loro il cambio anche perché i militari e gli operatori della Protezione civile sono formati per questo tipo di soccorsi e di operazioni».
ORE 15.16 - La procura di Trani ha aperto un'inchiesta sull'accaduto: nel fascicolo vengono ipotizzati i reati di disastro colposo plurimo con lesioni gravissime.
ORE 15.00 - Si prosegue nell'attività di soccorso. Tra la gente impegnata a scavare con le mani tra le macerie ci sono numerosi immigrati che stanno lavorando sin dall'inizio del crollo.
ORE 14.55 - Il crollo della palazzina a Barletta «non è avvenuto per una fuga di gas»: lo afferma un portavoce Italgas, l'azienda che gestisce la distribuzione del gas sul territorio cittadino. I tecnici sono sul posto per arginare la dispersione di gas, che si è sprigionata a seguito del crollo, e mettere in sicurezza la zona.
ORE 14.42 - Non è stata confermata l'estrazione di un'altra persona. Il personale dei vigili del fioco aveva sentito dei rumori sotto a una lastra.
ORE 14.40 - Da Lecce e Bari intanto stanno arrivando le unità cinofile per individuare meglio le persone ancora sotto le macerie. La donna incinta è ricoverata in ospedale e le sue condizioni sono buone.
ORE 14.35 - È corsa contro il tempo per estrarre le persone. I residenti del quartiere sono muniti di guanti e stanno togliendo le pietre e i calcinacci dell'area. L'obiettivo è bloccare i tubi del gas.
ORE 14. 26 - Sul posto sono arrivati 35 militari del Reggimento Fanteria dell'esercito per aiutare pompieri, forze di polizia e volontari.
ORE 14.22 - L'opificio era al piano terra e nel seminterrato: è stato accertato che era vuoto, ma c'erano cinque persone e la bimba forse ancora tra le macerie era la figlia della donna incinta salvata.
ORE 14.20 - «Stiamo scavando con le mani, per non procurare danni alle persone che si troverebbero sotto le macerie»: lo ha reso noto il prefetto, Carlo Sessa. Alle operazioni stanno collaborando anche decine e decine di volontari che hanno creato un cordone per il passaggio dei calcinacci.
ORE 14 - Dalle verifiche fatte da polizia e carabinieri le persone attualmente sotto le macerie sarebbe cinque: quattro adulti e una bambina.
ORE 13.45 - Un'altra persona è stata estratta viva dalle macerie. Intanto è stato chiesto l'intervento dell'esercito.
Carmen Carbonara - Corriere della Sera
03 ottobre 2011