Bari: Crisi gruppo RDB
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L’azienda ha ribadito ieri la necessità di procedere con il piano dei tagli approvato dalla dirigenza aziendale lo scorso 28 luglio, concordato con le banche creditrici, e con la conseguente procedura di legge per le aziende in fallimento.
RDB prevede la chiusura di 7 siti industriali degli 11 distribuiti in tutta Italia.
L’unica opzione ad oggi per l’aumento di capitale proviene dall’azienda Alias del gruppo cementizio Sacci, che ha ufficialmente proposto di acquisire la maggioranza del Gruppo Rdb con 15 milioni di euro. Ma al momento non c’è ancora un accordo con il sistema creditizio e sarà decisivo il 14 novembre, data dell’Assemblea dei Soci, per capire che ne sarà del futuro del Gruppo.
Nel corso della riunione i sindacati di categoria hanno chiesto al Ministero di convocare urgentemente e alla presenza del Sottosegretario Saglia un tavolo istituzionale che coinvolga le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali, l’azienda, le banche ed il socio Alias, al fine di velocizzare e sostenere concretamente il processo di riorganizzazione della nuova proprietà per evitare il fallimento del Gruppo e giungere ad una soluzione definitiva. Intanto, il coordinamento delle RSU nazionale ha deciso di continuare la mobilitazione per evitare la chiusura degli stabilimenti, con un presidio davanti alle società bancarie con l’obiettivo di cambiare il piano industriale concordato tra azienda e istituti bancari.
"Ci aspettavamo una discussione nel merito del piano industriale – afferma Salvatore Bevilacqua Segretario Generale della Feneal di Bari - ed al contrario abbiamo assistito alla prospettiva di una disgregazione di uno dei gruppi leader nel settore. Resta la delusione per le modalità con cui il Ministero sta gestendo la delicata vicenda, restando quasi indifferente allo smembramento dell’azienda con gli evidenti effetti negativi rispetto ai periodi di copertura degli ammortizzatori sociali.
In questo modo si colpisce nuovamente il territorio barese che ha già pesantemente subito gli effetti della crisi con perdita di migliaia di posti di lavoro nel settore delle costruzioni."