“Come era logico attendersi – dichiara il sindaco di Roseto Valfortore, Nicola Apicella - è stata messa la parola ‘fine’ a una questione che era chiara fin dal principio. Sia il Tar che il Consiglio di Stato, infatti, hanno confermato la piena e incontestabile legittimità dei risultati che hanno determinato la nostra vittoria in virtù del verdetto chiaro e ineccepibile delle urne”. Di fatto, le tre schede oggetto del ricorso sono state assegnate nella stessa maniera del primo turno. La prima, della quale è stata confermata la nullità, non riportava alcun segno sul nome dei candidati sindaci e nella preferenza indicava un candidato consigliere inesistente con la dicitura MARI.

La seconda scheda riportava il segno sul nome dell’attuale primo cittadino e la chiara indicazione della preferenza al candidato consigliere Sorda. Nella terza scheda, infine, è chiaro il segno sul simbolo della lista vincente e la preferenza a nome ‘GENTI’ è un elemento che non fa testo, come hanno confermato sia il Tar che la Sezione Quinta del Consiglio di Stato.

Nel link sottostante, il dispositivo della sentenza del Consiglio di Stato

http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Consiglio%20di%20Stato/Sezione%205/2010/201009633/Provvedimenti/201106070_11.XML