“Siamo alla beffa – ha esordito il sindaco di Ginosa Vito De Palma, durante una conferenza stampa convocata in maniera urgente nella tarda mattinata di ieri”. Per rivolgersi alla platea e ai consiglieri ed assessori che lo affiancavano, ha preferito mettersi in piedi. “Lo faccio – ha detto – per rispetto della dignità dei cittadini, che vivono, da ben nove mesi, una situazione, che non sono più disposto a tollerare. Il nostro era un Comune virtuoso, che oggi, da qualcuno, viene considerato di serie B. Non possiamo più accettarlo e, da oggi, la protesta si fa più mirata e pesante”.

Intanto, il Tricolore del Comune resterà abbassato a mezz’asta, sino a quando non arriverà la tanto agognata ordinanza da parte del Consiglio dei Ministri, per riconoscere al territorio violentato e dimenticato di Marina di Ginosa quanto è già stato riconosciuto ad altre realtà italiane, altrettanto danneggiate da eventi calamitosi.

“A me pare che l’unica istituzione che abbia preso in seria valutazione la nostra emergenza – ha continuato il sindaco De Palma – sia la Prefettura di Taranto. Tutte le altre istituzione stanno giocando. La stessa Protezione Civile si arroga il diritto di informarci su come stanno realmente i fatti, facendo anche delle valutazioni di natura politica, che non le appartengono. “La situazione pugliese - infatti, si legge in quello stesso comunicato - è diversa rispetto a quella della Basilicata, per la quale è stata da poco firmata l’ordinanza”.

“E’ certo che la situazione pugliese è diversa da quella della Basilicata – è stato il commento del sindaco De Palma –. Qui, l’unica istituzione che ha risposto all’emergenza è stato il Comune di Ginosa, con un milione 300mila euro stanziati nella prima fase emergenziale. Ad oggi, ci sono ancora famiglie alluvionate, che alloggiano in case in fitto. A malincuore, sono stato costretto a bloccare la loro permanenza in albergo, per evitare, al nostro Comune, il dissesto”.

Ed, ancora, “possibile che la norma primaria, che è unica, la stessa che ha autorizzato la spesa, per l’emergenza della Basilicata, di 7 milioni di euro di competenza statale, non debba valere anche per la Puglia? Se la Regione Basilicata ha messo in campo risorse per il suo territorio di competenza, perché non può fare altrettanto la Regione Puglia? Evidentemente, manca la volontà politica a farlo. E, allora, possiamo ancora, noi di Ginosa e Marina di Ginosa continuare a considerarci cittadini pugliesi?”.

Intanto, è già partita la richiesta di un incontro urgente con il presidente del Consiglio Monti, il sottosegretario Catricalà e il prefetto Gabrielli della Protezione Civile. E … la storia si ripete. Intanto, l’assessore Leonardo Galante continua lo sciopero della fame.

Comunicato Stampa Amministrazione Comunale Ginosa