Il primo incontro si terrà a Galatina, nell'ambito dell'evento "Galatina OGM FREE" promosso da Arci Kilometro Zero, e si svolgerà presso la graziosa corte S.Stefano (nei pressi di Porta Madonna della Luce). Il titolo dell'incontro è "Agricoltura, consumo consapevole e economie locali nel paradigma della decrescita". Il secondo incontro dal titolo "Stop Consumo di Suolo. Paesaggio e territorio rurale preziosi patrimoni da salvare" si svolgerà a Soleto, sempre alle ore 18.00 presso il Centro Anziani, largo Osanna.

I due incontri-studio vogliono essere un momento di informazione, approfondimento e confronto su un argomento molto importante e di profondo interesse qual'è quello proposto dal Movimento per la Decrescita Felice, movimento e progetto culturale che parte dalla messa in discussione dell'attuale modello di sviluppo economico, fondato sulla crescita economica ad oltranza e infinita, analizzando e proponendo un virtuoso cambio di paradigma basato su conoscenza, sobrietà e saggio utilizzo di quello che la natura mette a disposizione di tutti gli esseri viventi e che infinito non è.

L'attuale paradigma di sviluppo economico-sociale mostra, giorno dopo giorno, i suoi limiti e addirittura le sue inquietanti storture, difatti, per realizzarsi mette in atto un pesantissimo e incontrollato sfruttamento delle importantissime risorse naturali e umane, giungendo a logorare fino a compromettere equilibri millenari di sistemi bio-ecologici di fondamentale e vitale importanza che rappresentano la garanzia di vita e sopravvivenza di tutti gli esseri viventi terrestri, uomo compreso.

Questa insostenibile ed esponenziale modello di sfruttamento, basato sulla crescita infinita, è imposto e dettato da un denominatore economico che si registra attraverso il PIL (Prodotto Interno Lordo), un fattore di misurazione che si fonda solo sulla quantità di produzione di merci finalizzata al mero consumo, non tenendo assolutamente conto della reale necessità e soprattutto utilità apportata ai cittadini trascurando così totalmente e volutamente il reale benessere, di cui fa parte anche l'importantissimo valore di gratificazione e attauzione del diritto alla "felicità" a cui ogni persona dovrebbe a buon diritto ambire e realizzare. Il modello basato sullo sfruttamento forsennato e irrazionale di risorse, umane e naturali, governato dal PIL, ha prodotto negli ultimi decenni una vera e propria sopraffazione da parte di questo modello di crescita oltranzista esponenziale  nei confronti di tutti i cittadini e dei loro Beni Comuni piegandoli ad al consumismo sfrenato e, per moltissimi versi, fine a sé stesso, imponendone dei modi e stili di vita innaturali e sfiancanti ossequiosi ad un vero e proprio "accanimento produttivo" costringendo tutiti verso uno spasmotico e morboso attaccamento ai "beni" di consumo, materiale o immateriale, atti a soddisfare l'esigenze insaziabili dell'indicatore di riferimento: il PIL.

Pertanto un argomento, quale è quello della Decrescita, è altamente interessante e sensibile perchè va a toccare proprio i nostri stili di vita e di consumo, che attuiamo spesso inconsapevolmente, ma ancora più sovente ignorandone volutamente la portata e le conseguenze, e che lo sfruttamento delle risorse terrestri comporta. Visto che viviamo in un mondo limitato con risorse limitate: l'acqua, l'aria, il consumo di territorio, lo sfruttamento dei terreni e dei mari, l'inquinamento, la deforestazione, la desertificazione per lo più antropica per mano del cemento e dell'aslfato, lo sfruttamento energetico di suoli vergini con fotovoltaico industriale e mega eolico, emissioni di gas serra, utilizzo incontrollato di combustibili fossili e petrolizzazione stanno portando tutto il pianeta Terra ad un'innaturale saturazione da sfruttamento rendendo vano ogni naturale tentativo di autorigenerazione.

Ogni anno di più il nostro bilancio di sfruttamento misurato dall' "impronta ecologica" dimostra come gli attuali insostenibili modelli di sviluppo stanno portando sempre più vicina l'umanità ad un baratro. Questo è dovuto ai nostri modelli di sviluppo e ai nostri stile di vita e di consumi cosiddetti "occidentali" che per troppi anni hanno semplicemente "preso" dalla terra, senza minimamente porsi il problema d'equilibrio e di sobrietà, senza tutelare, conservare, risparmiare, conoscere e rispettare ciò che è vivo e presente assieme all'umanità sulla nostra ricchissima Terra, giunngendo a mettere, follemente e pericolosamente, a rischio importantissime risorse essenziali per la sopravvivenza nostra e soprattutto delle future generazioni.