Began: "Presentai Tarantini al Premier alla cena con Abramovich"
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La Began (il suo vero cognome è Beganovic) così ha raccontato il 10 giugno del 2009 ai finanzieri di Roma: «Io ho molte conoscenze in ambienti importanti e questo mi ha consentito di organizzare una cena tra il presidente del consiglio e Roman Abramovich. La finalità era di trasferire Andrei Shevchenko al Milan. A quella cena invitai tantissime persone importanti e su sua richiesta esplicita, invitai anche Gianpaolo Tarantini (...) La cena andò benissimo tanto che qualche giorno dopo organizzai per il presidente del Consiglio un pranzo, c´era anche Tarantini».
La Began e l´imprenditore barese si conoscevano da tempo, pare che i primi a presentarli fosse stata proprio la moglie dell´imprenditore. «Mi sembravano persone perbene - dirà la Began agli investigatori - quindi non avevo difficoltà a coinvolgerli». «Ho poi invitato - continua la Began - Gianpaolo a Roma, a una cena organizzata dal presidente in occasione dell´invito dello stesso fatto a George Clooney. In quella circostanza chiesi a Gianpaolo di invitare, se voleva, delle amiche perché c´erano troppi uomini. Gianpaolo venne con delle ragazze con le quali io non ho fraternizzato perché non è mia abitudine legare con gli sconosciuti. Anche in altre circostanze, ma questa volta di sua iniziativa, Gianpaolo portò a casa del presidente delle ragazze».
Sui nomi e sui particolari di quella sera nel fascicolo agli atti dell´indagine che ha portato all´arresto di Massimo Verdoscia e Stefano Iacovelli ci sono soltanto omissis. Non manca però una precisazione della Began: «Voglio aggiungere di mia iniziativa - dice - che tutte le volte successive nelle quali Gianpaolo è venuto a casa del presidente con sue amiche, e c´ero io, la loro presenza si è limitata alla cena. Dopodiché siamo andati via».
Nessun dopo-cena "piccante", sostiene dunque la Began. Una versione che però, in altri verbali, è contraddetta dai racconti di Patrizia D´Addario e Maria Teresa De Nicolò. A proposito della De Nicolò, c´è anche il suo nome nel fascicolo: ha raccontato di aver visto coca alle feste di Tarantini. Agli atti ci sono poi le intercettazioni a base di droga di Francesca Lana e di una tale Vittoria. «Ne abbiamo comprata 50-70 grammi» ammetterà lo stesso Tarantini nel suo interrogatorio. Giallo su Eva Cavalli, che smentisce alcune intercettazioni secondo le quali il gruppo "barese" le avrebbe messo droga in un suo cocktail.
Ieri sono stati ascoltati Verdoscia e Iacovelli. Il primo ha tirato in ballo, seppur non direttamente, Tarantini. Il secondo - difeso dall´avvocato Rosavio Greco - ha ribadito la sua estraneità alla vicenda.