Concorso Enologico nazionale dei Vini Rosati d’Italia
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La Regione Puglia, promotrice ed organizzatrice dell’iniziativa, ha ottenuto l’apprezzamento del Ministero che ne ha autorizzato la realizzazione in considerazione degli obiettivi lodevoli che si prefigge.
Il concorso, infatti, si propone di valorizzare le migliori produzioni nazionali, favorirne la conoscenza e la diffusione e, al contempo, affiancare le aziende lungo il percorso che va dalla produzione di vini di qualità sino ad una adeguata e moderna commercializzazione.
“Era doveroso per la Puglia, storicamente vocata alla produzione dei rosati, rendersi protagonista di una iniziativa di altissimo profilo che non ha precedenti nella storia dei concorsi nazionali dedicati alla enologia di qualità”, ha dichiarato l’assessore Stefàno. “Il concorso rappresenta per noi il tassello di una più ampia strategia di sostegno alla viticoltura di qualità – ha chiarito l’assessore - che ora entra nella fase della valorizzazione di una tipologia enoica che appartiene al dna produttivo, culturale e sociale della nostra regione. Una strategia iniziata qualche anno fa, quando in veste allora di Presidente della Commissione Sviluppo economico della Regione Puglia, volli strenuamente difendere una nostra tradizione e tecnica produttiva da una iniziativa comunitaria orientata a consentire la miscela di rossi e bianchi per la produzione del vino rosato. Non poteva esserci mostruosità peggiore per una regione come la Puglia, per la sua storia e la sua vocazione produttiva, ma anche per un Paese come l’Italia così ricca di territori noti per gli eccellenti rosati ricercati ed apprezzati in tutto il mondo. Sono certo che questo progetto contribuirà ad irrobustire l'immagine dei produttori e dei vini pugliesi ed italiani nel mondo".
L’idea del concorso, quindi, nasce anche per colmare un’ingiustizia perpetrata ai danni del vino rosato, troppo a lungo considerato un sottoprodotto della produzione vitivinicola, senza la dignità del bianco o del rosso.
Soddisfatto anche il presidente Vendola che nel suo intervento ha sottolineato l’importanza di coniugare scienza ed economia nel settore agricolo.
“La spinta dei processi di innovazione è l’unica speranza di sopravvivenza del settore produttivo, particolarmente sofferente. Dobbiamo modificare la nostra visione e guardare al territorio agricolo pensando allo sviluppo del turismo rurale, delle masserie didattiche e delle tante altre realtà che possono vivere sul territorio”. “Nel contesto di una crisi rurale drammatica – ha concluso il presidente della Regione Puglia – noi abbiamo il dovere di aiutare l’agricoltura a vivere e non sopravvivere, investendo sull’innovazione. Ciò che stiamo realizzando in Puglia, che sul vino ha già saputo inserire qualche marcia in più e che vede nel 1° concorso sui vini rosati una tappa ambiziosa e importante, va esattamente nella direzione della innovazione. Il nostro obiettivo è quello di offrire migliori opportunità e supportare al meglio chi ha voglia e capacità di crescere”.
L’evento entrerà nel clou in primavera, precisamente il 20 e 21 aprile, quando nell’Hotel Villa Romanazzi Carducci di Bari, la giuria tecnica si riunirà per valutare i campioni di vino rosato iscritti alla competizione.
Per assicurare regolarità al concorso, sono state coinvolte Assoenologi nazionale, che sovraintenderà al corretto svolgimento delle operazioni di selezione, e l’Accademia italiana della Vite e del Vino, che curerà l’aspetto scientifico delle varie fasi. Unioncamere nazionale, infine, provvederà ad informerà gli operatori del settore.
Il Ministro Catania, che ha ospitato questa mattina nella sede del suo Ministero la conferenza di presentazione dell’evento, ha espresso entusiasmo per l’iniziativa, ribadendo l’importanza di innovare in ambito rurale. “Questo palazzo – ha affermato il ministro – è la casa dell’agricoltura italiana, ma quando si promuovono iniziative come questa della Regione Puglia, queste mura diventano ancor più la vostra residenza, perché solo con progetti simili si potrà uscire dalle secche della crisi”. “Soprattutto in questo momento di grande sofferenza – ha aggiunto Catania – in cui bisogna indicare alle imprese la strada dell’innovazione, ancora carente nell’agricoltura italiana. Dobbiamo trasmettere, necessariamente, alle classi dirigenti la sensazione di quanto sia importante mantenere viva l’agricoltura sul nostro territorio per non andare incontro al dissesto idrogeologico e ad una perdita ambientale, culturale ed economica, incalcolabile”.
Ogni campione di vino sarà valutato in base al metodo “Union Internationale des Oenologues” da apposite commissioni composte per sorteggio da 4 enologi/enotecnici nominati dall’Associazione Enologi Enotecnici Italiani e da 1 giornalista italiano o straniero nominato dall’Ente organizzatore.
I primi tre vini rosati che risulteranno vincenti nell’ambito delle sei categorie previste – 4 per i vini rosati e 2 per i vini spumanti rosati - saranno premiati con Medaglia d’oro, d’argento e di bronzo.
Il presidente dell’Accademia italiana della Vite e del vino, Antonio Calò, intervenuto alla conferenza stampa, ha spiegato nei dettagli le varie fasi del concorso che si concluderà il 5 maggio nel Salento, ad Otranto, con la cerimonia di premiazione nell’ambito di un convegno internazionale sui vini rosati, alla quale il ministro Catania ha già assicurato la sua presenza.
Da mercoledì 1 febbraio, inoltre, sarà attivo anche il portale interamente dedicato al concorso. All’indirizzo www.concorsorosatiditalia.it sarà possibile scaricare la modulistica per partecipare, il regolamento ed altre informazioni utili.