Se l’energia è un bene comune, la sua produzione non può avvenire secondo processi concentrati che stuprano il territorio e consumano gli altri beni comuni, il suolo, l’aria, l’acqua, la salute pubblica.

Energia distribuita per lavoro distribuito è lo slogan che meglio sintetizza la terza rivoluzione industriale. Occorre quindi definire anche a Brindisi un piano energetico comunale, da definire  anche attraverso un processo partecipativo, con il quale impostare la filiera produttiva necessaria per la realizzazione di vere e proprie comunità dell’energia.

Una pianificazione in grado di rimettere in moto l’economia, consentendo una crescita occupazionale che il vecchio modello di sviluppo non può più consentire.