Palesemente negativi gli indicatori. Sul versante della disoccupazione giovanile (15-24 anni), l’Istituto nazionale di statistica registra il delicato tasso del 38,7%, in minaccioso aumento dell’1,6% sul mese di dicembre scorso e del 6,4% su base annua. Praticamente i giovani italiani in cerca di lavoro sono oltre 600mila. Negativo è anche il tasso di occupazione in Italia pari al 56,3%. Infatti l’Istat riscontra una diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al precedente dato di dicembre 2012 e di 0,7% in termini tendenziali.

I pesanti dati registrati sul versante nazionale si riverberano soprattutto nel Mezzogiorno. L’Istat ha diffuso i dati relativi al IV trimestre 2012 ed in Puglia, il tasso di disoccupazione (15-64 anni), si attesta ai pericolosi livelli del 18,2% (+3,9% in più rispetto allo IV trimestre 2011). I dati diventano roventi quando si parla di disoccupazione giovanile. L’Istat ha altresì ufficializzato il dato del 2012, che segna un tasso di disoccupazione di 41,5 punti percentuali (+4,4% rispetto al 2011). In termini assoluti, dunque, quasi 42 giovani su 100, in Puglia, sono senza lavoro.

“Bisogna attivare con solerzia politiche per l’occupazione. Gli indici dell’Istat, infatti, non lasciano molto spazio ai commenti – dichiara Aldo Pugliese, Segretario Generale della Uil di Puglia e di Bari - e che assumo contorni ancor più drammatici se si considera che tali dati fanno riferimento a lavoratori in cassa integrazione e a coloro i quali hanno svolto anche un solo giorno di attività lavorativa nell’arco del mese. Nella nostra regione, in particolar modo, si è ricorso in maniera massiccia alla cassa integrazione, specialmente a quella in deroga, in quanto il tessuto economico e produttivo regionale è composto, nella sua quasi totalità, ovvero al 95%, da imprese con meno di 15 lavoratori, per i quali, tale provvedimento, rischia di rivelarsi l’anticamera del licenziamento”.