«La Puglia – ha detto Introna, sottolineando l’irritualità delle procedure – ha conquistato un ruolo leader sul fronte delle energie rinnovabili. Il Ministero non può procedere senza il parere consultivo delle Regioni. Il governo nazionale vuole fare della Puglia una “pattumiera avanzata” con la ricerca di idrocarburi e con una centrale nucleare nelle campagne di Ostuni. Finché sarà così continueremo a opporci». Presa di posizione ferma anche da parte di Pierfelice Zazzera, onorevole dell’IdV che in Parlamento ha già presentato sul tema un’interpellanza urgente. Al momento le soluzioni prospettate al tavolo istituzionale, aperto anche alla società civile, sono quattro: procedere con un ricorso al Tar (ma c’è di tempo sino al 15 gennaio 2010), dare mandato alla Regione per programmare un incontro a Roma con il ministro dell’Ambiente Prestigiacomo, mobilitare e sensibilizzare l’opinione pubblica e convocare consigli comunali monotematici che producano delibere utili a rafforzare le posizioni politiche delle amministrazioni.

L’ANTEFATTO E IL DECRETO – Porta la data del 15 ottobre 2009 il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare fatto di concerto con il Ministero per i Beni e le Attività culturali con cui si dà giudizio favorevole circa la compatibilità ambientale del progetto presentato dalla società londinese Northern Petroleum. Un progetto che si articola in due fasi e che nella prima, quella per cui è stato dato l’ok, prevede un’indagine sismica da effettuare con il sistema degli air-gun per procedere alla ricerca di idrocarburi. La seconda fase, nel caso si evidenzi una struttura di interesse minerario, si legge nel decreto, «prevede sia eseguito un pozzo esplorativo ad una profondità stimata di circa 2000 metri». Il progetto ha ottenuto il parere favorevole anche dalla commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via/Vas, (priva di componenti della Regione Puglia), ma a riguardo non c’è stata alcuna osservazione presentata dalla Regione Puglia che non ha fatto pervenire il proprio parere.

{affiliatetextads 1,,_plugin}I PROSSIMI APPUNTAMENTI – Parla di totale scempio per il territorio e di rischi altissimi per la salute dei cittadini anche Damiano Amoruso, ricercatore italo-canadese di economia e politica internazionale e componente del comitato regionale, aperto ai cittadini, contro la piattaforma petrolifera. Il comitato si impegna a sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso varie manifestazioni e sit-in e si riunirà, per la seconda volta, lunedì 28 dicembre alle ore 16.00 presso l’Hotel Villaggio Cala Corvino (Le Terrazze), complesso turistico sede anche dell’Università dell’Idrogeno.

(Fonte Corriere della Sera)