Il Capitale Passione al festival di Cavallino
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- By af
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Centotrentasei pagine per capire cosa c’è dietro a neologismi quali huber, sharing economy, start up, coworking, incubatori certificati, crowdfunding, outsourcing, caring economy, founder, emotional marketing, termini di una “riforma lessicale” che è alla base di una nuova forma di pensiero e di una riorganizzazione del concetto di lavoro. Si intitola “Il Capitale Passione – come trasformare un’idea in un’impresa (di successo) ed è il libro di Alessandra Pizzi, edito da Il Raggio Verde, che sarà presentato in anteprima a Cavallino nell’ambito del Festival letterario “Ergo Sum” venerdì 4 dicembre nella Sala consiliare “Mario Gorgoni”, con una doppia presentazione: in mattinata alle ore 10:00 con un Roadshow dedicato alle imprese culturali e creative e alle ore 17:30, per la sezione del festival dedicata alla rivoluzione dei creativi . Con l’autrice sarà presente anche Dario De Vitis, autore dell’approfondimento sulle star up innovative e gli incubatori certificati.
Il libro, che apre la collana Playlist, è un manuale per districarsi nel mondo della new economy guardando alla crisi come un’opportunità per cambiare il punto di vista e ribaltare la visione sulle cose e sulle proprie capacità e trasformando un’idea in un’impresa. È la rivoluzione delle idee il motore delle imprese. È la passione, il primo passo verso il successo. Questo il fulcro intorno cui ruota il libro “Il Capitale Passione” di Alessandra Pizzi che punta a chiarire con argomentazioni ed esempi concreti cosa vuol dire creare un’impresa nel contesto culturale e storico attuale.
In più un approfondimento su tutto ciò che c’è da sapere sulle star up innovative e gli incubatori certificati a cura di Dario De Vitis che esamina gli aspetti fiscali e tributari e quelli relativi all’accesso ai fondi pubblici e privati.
La crisi, che ha spazzato via le figure e i settori tradizionali, ha modificato comportamenti e abitudini eppure, come sosteneva Albert Einstein, la crisi può essere considerata un’opportunità perché genera cambiamento e ridisegna gli scenari in cui crescono nuove professioni, nuovi mestieri, nuovi lavori. Altre economie, oltre quelle tradizionali, richiedono l’applicazione di diversi parametri per esplorare mercati sino ad ora inimmaginabili. L’economia della conoscenza apre lo spazio a nuove forme di lavoro privilegiando la costituzione di piccole imprese e lo sviluppo delle professioni, a patto che ci si orienti verso la connessione e la condivisione, ma, soprattutto, riqualificando il capitale umano come prima risorsa dell’azienda e la creatività come prodotto principale.
Se l’economia 2.0 è stata caratterizzata dall’avvento delle imprese tecnologiche, quella 3.0 vede l’affermazione delle imprese creative. A patto che come tali non si indichino solo quelle che espressamente traggono profitto dai settore dell’arte, del design, della cultura, dello spettacolo, ma tutte quelle imprese capaci di creare e di ‘ricreare’, di inventare e sviluppare soluzioni innovative in grado di anticipare, stimolandole, nuove esigenze di pubblico. Imprese che siano capaci di rispondere ad un modello ‘etico’ di consumi sempre più condiviso.
Firma l’immagine di copertina l’artista Valentina D’Andrea.
Gli autori
Alessandra Pizzi nata a Roma, ha 42 anni di cui la metà impegnati nella promozione dell’arte e della cultura. Laureata con il massimo dei voti presso l’Università del Salento, dove ha discusso una tesi in Sociologia della Comunicazione dal titolo «La Nike sul radiatore. Arte e pubblicità nell’epoca del Postmoderno», ha frequentato presso l’Università di Torino il master in Pubbliche Relazioni e Reti Multimediali.
Si occupa di comunicazione e marketing. Collabora con imprese ed enti pubblici nell’attuazione di progetti e strategie e per il marketing turistico e territoriale. Svolge attività di consulente per le imprese private con particolare riferimento alle imprese culturali e creative. è docente di marketing e comunicazione per enti ed istituti di formazione superiore e manageriale. Ha curato rassegne di teatro, di letteratura e mostre, in Italia e all’estero. Dal 2006 dirige il Festival della Letteratura Ergo Sum di Cavallino – Lecce.
È CEO dell’incubatore d’imprese N.O.W. Srl. È giornalista pubblicista. Autrice di testi teatrali. Ha già pubblicato «Salento Buono Tutto L’Anno – Guida per la promozione delle imprese artigianali e per il commercio» (ed. Lupo).
Dario De Vitis, laureato in Economia e Commercio all’Università La Sapienza di Roma, è dottore commercialista e revisore contabile. Da Luglio 2015 è co-fondatore dell’Incubatore d’Imprese N.O.W. Srl.