«Nonostante la televisione abbia parlato di trivelle con il contagocce, nonostante il comitato del No delle lobby dell’oil&gas abbiano diffuso informazioni populiste e ambigue, nonostante abbiamo avuto il privilegio di assistere alla prima campagna referendaria astensionista di un Governo che ha più volte invitato i cittadini a  boicottare le urne per mantenere in vigore l’ennesimo favore ai petrolieri preoccupati dal nuovo che avanza, il referendum è stato un banco di prova tutto sommato positivo: quasi 16 milioni di italiani hanno espresso chiaramente il loro disappunto nei confronti di una politica energetica vecchio stampo basata sulle fonti fossili. Certo, il quorum non è stato raggiunto, ma il nostro sforzo non è stato vano». Così Beppe Bratta, presidente del Distretto pugliese La Nuova Energia, commenta a mente lucida il risultato della consultazione referendaria sulla durata delle concessioni alle trivelle di domenica scorsa.

 

Il fronte del no e dell’astensionismo ha puntato tutta la propria contro-campagna sulla difesa di 11mila posti di lavoro del settore petrolifero. Posti di lavoro che, secondo Bratta, sono comunque a rischio, «visto che in tutto il mondo l’occupazione connessa a queste attività è in calo, semplicemente perché gli investitori hanno ormai capito che è giunto il momento di guardare altrove. Nessuno, però, si è preoccupato della perdita di circa 120mila posti di lavoro che il settore della green economy ha subìto negli ultimi anni, passando da 195mila a 75mila unità».

 

Ciò che è in gioco non solo semplicemente i posti di lavoro, ma un «modello di sviluppo economico che passa da una generazione centralizzata in mano a pochi soggetti ad un modello di generazione energetica distribuita e decentralizzata». Per favorire questo cambiamento definitivo di rotta ciascuno è chiamato a fare la sua parte, scegliendo le tecnologie alimentate da energia rinnovabile, adottando comportamenti ecosostenibili e facendosi portatore sano di valori orientati al rispetto e alla tutela dell’ambiente.

 

«Il Distretto La Nuova Energia e le aziende che ne fanno parte cercheranno di rendere queste opzioni tecnologiche accessibili a tutti, studiando nuove strategie di promozione e diffusione, raccontando attraverso numeri ed esempi pratici i vantaggi per le famiglie, le imprese, l’intero Paese. Lo faremo attraverso l’interlocuzione costante con le istituzioni locali, la realizzazione di campagne di sensibilizzazione mirate e l’organizzazione di eventi dedicati a questi temi, come quello in programma il prossimo 28 aprile al Politecnico di Bari sull’efficienza energetica come primo passo dell’industria 4.0».