Alfredo Cervellera, vicesindaco di Taranto, interviene sull'assemblea annullata del PD
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Sappiamo tutti come è andata a finire: la prepotenza degli apparati Ds generò crepe e divisioni nel Centro Sinistra che solo dopo due anni dalla elezione plebiscitaria del Sindaco Stefàno siamo riusciti a ricomporre, anche grazie all’autocritica che il Presidente Florido ha voluto fare prima della sua trionfante rielezione.
Oggi vorrei dire a D’Alema, a cui la vicenda tarantina non ha proprio insegnato nulla, che si ricordi di Taranto e che non può continuare a seminare il vento della discordia nel suo Partito e nel Centrosinistra perché così raccoglierà solo tempesta e sconfitte assicurate. Lasciasse in pace la Puglia e si dedicasse ad altro: ovviamente non agli “inciuci” che mette in campo a tutti i livelli regionali e nazionali, poiché siamo stufi dei “Dalemoni” che favoriscono solo il Centro Destra.
Per ritornare a quanto sta avvenendo in questi giorni a Bari: la stupefacente scesa in campo per le Regionali del Sindaco Emiliano che, dopo aver solennemente e più volte spergiurato di volersi dedicare alla sua città per i cinque anni del suo mandato, cambia improvvisamente idea e si candida (rimanendo però abbarbicato alla sua poltrona) a Governatore della Puglia senza fare alcun cenno a come ricomporre l’unità del Centro Sinistra accettando le Primarie.
Pur nelle evidenti analogie tra le due vicende (tra cui l’arroganza di chi si ritiene detentore di un Potere Istituzionale e non vuol sottoporsi al giudizio delle Primarie) ci sono delle differenze sostanziali che vorrei sottolineare.
La prima è che Florido era, al momento delle elezioni comunali, oltre la metà del suo mandato, mentre Emiliano è stato appena eletto Sindaco di Bari e riceverà sicuramente la “gratitudine” dei baresi per il suo improvviso voltafaccia sottraendo così consensi al Centro Sinistra nel capoluogo pugliese per le Regionali.
La seconda differenza con Taranto è che Ezio Stefàno allora, quando chiedeva di poter fare le Primarie con Florido, non era il Sindaco uscente e non aveva alcun incarico istituzionale, mentre Nichi Vendola è il Presidente della Regione uscente e a detta di tutti, tra cui lo stesso Emiliano, è stato il miglior Governatore della Puglia se non d’Italia.
La terza differenza sostanziale è dovuta al sistema elettorale: nelle Comunali col doppio turno gli spezzoni del Centro Sinistra avrebbero potuto convergere, nelle Regionali a turno unico vince chi prende più voti, per cui si assume una gravissima responsabilità il PD se produce oggi una frattura irreparabile e sicuramente foriera di sconfitta.
La prepotenza subìta allora da Stefàno e dai tanti votanti ed iscritti Ds, sarebbe oggi ancora più grave nei confronti di Nichi Vendola e dei tanti elettori e militanti del Centro Sinistra, soprattutto in presenza della dichiarata disponibilità del Governatore a sciogliere questo nodo con le Primarie.
{affiliatetextads 1,,_plugin}Di che cosa ha paura Emiliano?
Ha un’armata a suo sostegno: è il Presidente regionale del PD, ha dalla sua Di Pietro e Casini con i loro Partiti ed elettori.
Mentre Vendola è il Presidente di un piccolo movimento ed ha il sostegno solo delle tante anime della Sinistra.
Non c’è proporzione tra le forze in campo dovrebbe vincere almeno 80 a 20.
O i conti non tornano oppure Emiliano ha paura del giudizio degli elettori del PD e del Centro Sinistra nei suoi confronti !!!
Il Partito Democratico nasce con le Primarie: hanno eletto così il Segretario Nazionale e quello Regionale; ora che si tratta di scegliere il candidato a Presidente della Regione Puglia che fa, si tira indietro?
Mi auguro che ci siano spazi sufficienti di democrazia in quel Partito che non ci facciano rivivere le imposizioni dall’alto che subimmo noi nei DS a Taranto, che gli iscritti, i militanti e gli elettori del Partito Democratico facciano sentire con forza la loro voce e la loro pressione nei confronti dei Dirigenti chiamati a decidere.
E’ il momento della saggezza: non ci possiamo consentire di regalare la Regione al Centro Destra che non ha fatto nulla per guadagnarsela.
Il PD non può soprattutto fare come l’autolesionista Tafazzi (che si divertiva a colpirsi nelle parti più intime) diventando il responsabile unico della divisione del Centro Sinistra e della sicura disfatta elettorale alle Regionali.
Abbiamo ancora il tempo, prima del 19 Gennaio (termine ultimo per modificare la Legge Regionale), per fare una grande consultazione dell’elettorato pugliese e poi, in base al suo esito, concorrere tutti uniti nel Centro Sinistra a sostenere il candidato più suffragato che, comunque si chiami, Vendola o Emiliano, sicuramente sarà il vincente a Presidente della Regione Puglia.
Io, nonostante tutto, sono ancora ottimista: spero tanto di non essere smentito da quello che avverrà nel PD nelle prossime ore.
Taranto 28.12.2009 ALFREDO CERVELLERA