On line il sito per ricordare Renato Centonze
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- By af
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«L’arte per me è il fluire della vita…è un mondo interno <-> esterno, che passa attraverso il pensiero, le mani, il suono, il segno, la forma, il colore. In questa frase è racchiusa la sua poetica e il suo credo artistico.
Era lì, nella home page del suo sito che aveva voluto realizzare nel 2005 intuendo l’importanza di inserirsi nella grande rete e avere uno spazio artistico virtuale. Ne aveva seguito la costruzione, con la meticolosità con la quale archiviava ogni singolo evento espositivo di una carriera ultratrentennale vissuta nell’arte e per l’arte come testimoniamo i grandi libroni conservati nel suo archivio.
È con lo stesso spirito e con le stesse motivazioni che è stato riaperto il sito dell’artista, chiuso, dopo la sua scomparsa, per disguidi tecnici ma fortemente voluto e ideato dalla moglie Floris Quarta insieme al loro figlio Marco, prematuramente scomparso in Messico il 27 luglio 2016 e ALLA CUI MEMORIA È IDEALMENTE DEDICATO L’INTERO PROGETTO.
Il percorso artistico di Renato Centonze abbraccia un arco di tempo che va dal 1970 al 2008. La presentazione del suo «fare artistico» non può considerarsi esaustiva della sua ricca produzione, ma rappresentativa del suo incessante processo di ricerca che si snoda da un periodo figurativo (1970/80) alla progressiva scomparsa della figura… alle pitto-sculture-sonore…alle auto-geo-grafie. Sono presenti anche opere su cartoncino e serigrafiche così come una parte dei testi critici relativi a mostre ed eventi che hanno scandito la sua esistenza. Una significativa carellata di opere, raggruppate seguendo la cronologia e i cicli pittorici, intende fornire agli internauti e a tutti gli appassionati d’arte un approccio, certamente non esaustivo, alla complessa produzione artistica di Renato Centonze. L’intento – spiega la stessa Floris è “continuare a divulgare ulteriormente l’opera di Renato Centonze perché ne resti viva la memoria e possa continuare ad offrire opportunità di studio e di ricerca a coloro che ne avvertissero l’interesse”.
"Non è stato facile ordinare i materiali, ma sulla falsariga delle sue stesse suddivisioni e raggruppando per temi i cicli pittorici, ai quali lui stesso aveva dato un nome, abbiamo visto nascere le sezioni - spiega la curatrice Antonietta Fulvio. E la scelta è stata, in un certo senso, farci guidare da lui. Per Renato il titolo era parte integrante dell’opera, spesso una vera e propria chiave di lettura. Ed ecco allora che rispettando il più possibile la cronologia – anche se si sa gli artisti lavorano su più fronti contemporaneamente e per lungo tempo- abbiamo raggruppato in gallerie una selezione significativa, ma non esaustiva, della grande produzione artistica di Renato che solo il tempo e la catalogazione in atto potrà rendere il più definitiva possibile. Perché all’elencazione delle opere del vasto Archivio Centonze si dovranno aggiungere quelle di proprietà dei tantissimi collezionisti italiani e stranieri." Per segnalare l'eventuale presenza di opere dell'artista in istituzioni pubbliche e private basterà scrivere alla mail