UNA LAUREA CHE NON VALE
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- By Nicla
- Categoria: Attualità Regionale e Nazionale
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Se la decisione andasse a favore di questi ultimi, significherebbe equiparare un corso universitario magistrale articolato in esami di didattica delle discipline, esami specifici inerenti ai metodi e alle strategie di insegnamento e a numerose ore di tirocinio a un diploma magistrale superiore. Inoltre, a seguito del conseguimento della laurea, per i laureati sarà necessario superare un concorso nazionale, concorso che i diplomati non avranno motivo di sostenere perché accedendo a queste graduatorie possono direttamente concorrere per il ruolo.
Mercoledì 15 novembre c’è la possibilità che il Consiglio di Stato accetti il ricorso di non solo tutti i diplomati magistrali che lavorano nella scuola come precari, ma anche, e soprattutto, di migliaia di diplomati magistrali che a distanza di venti, trent’anni riscoprono la valenza abilitante del proprio diploma e decidono di ricorrere per essere immessi in GAE (questo porta ovviamente all’inserimento in ruolo e in Prima Fascia d’Istituto) senza aver mai svolto una sola ora in una scuola.
Tutti noi laureati e futuri laureandi in Scienze della Formazione Primaria N.O. rimarremmo in una eterna Seconda Fascia nelle Graduatorie d’Istituto, scavalcati e subordinati ai suddetti diplomati magistrali che andrebbero di diritto in Prima fascia e, allo stesso tempo, ci vedremmo privati della possibilità di accedere alle immissioni in ruolo.
Se effettivamente un numero così ingente di diplomati magistrali dovesse rientrare in GAE, non sussisterebbe più la necessità di indire un concorso pubblico e tutti noi laureati e laureandi di Scienze della Formazione Primaria vedremmo svanire qualsiasi concreta prospettiva lavorativa nella scuola italiana, sia come supplenti, sia come docenti di ruolo. Il “solo” nostro titolo di Laurea Quinquennale non servirebbe a nulla.
Il Corso di Laurea non avrebbe più motivo di esistere almeno per i prossimi 40 anni, tempo minimo in cui si presuppone si possano esaurire le GAE.
Noi piuttosto chiediamo che vengano attuate due corsie differenziate di concorso per chi ha il titolo di diploma e chi quello di laurea.
Qualcuno la chiamerebbe “guerra tra poveri”, ma noi studenti e laureati in Scienze della Formazione Primaria vediamo nostro titolo di laurea svalutato da un giorno all’altro per favorire una categoria rispetto ad un’altra.
Così come già avvenuto in altre Università quali, per esempio, quelle di Bologna, di Brescia, di Matera, di Napoli, di Arcavacata di Rende (Cs),ecc.., anche gli studenti e le studentesse di Scienze della Formazione Primaria di Bari vogliono manifestare contro questa situazione e informare quante più persone possibili su una tematica così importante e rilevante per il futuro di noi laureati e laureandi in SFP.
Durante la manifestazione interverranno alcuni studenti per chiarire e spiegare le questioni sopracitate e alcuni docenti rappresentativi del corso di Laurea.
Bari, 11 novembre 2017
I Rappresentanti degli Studenti di Scienze della Formazione Primaria
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