Sava (Ta): Carabiniere causa Immane Tragedia Familiare
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- By Vincenzo Ludovico
- Categoria: Attualità Regionale e Nazionale
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Una tragedia familiare ha avuto luogo stamani, intorno alle ore 12.30 a Sava (Ta) il bilancio è di tre morti. Stando a una prima ricostruzione in una delle vie centrali del paese, Via Giulio Cesare, un uomo avrebbe sparato e ucciso il padre, la sorella e il marito della stessa. Le segnalazioni sarebbero giunte dai passanti e dai residenti in zona, i quali in seguito agli spari sentiti nelle vicinanze, hanno avvertito da subito le autorità intervenute.
Un appuntato dell’Arma dei Carabinieri 53enne, Raffaele Pesare, ha ammazzato con colpi di pistola il padre, la sorella e il cognato. Le povere vittime sono state il padre Antonio Pesare di 85 anni, la sorella Pasana di 50 anni e il cognato Salvatore Bisci di 69 anni. La coppia brutalmente uccisa, aveva un figlio che, al momento della strage si trovava fortunatamente ancora fuori casa, molto verosimilmente da un compagno di scuola. Dopo aver commesso i tre efferati omicidi, il carabiniere omicida, ha tentato il suicidio: ha rivolto l’arma contro se stesso e si è sparato, provocandosi ferite molto gravi alla testa. Il militare è ora in fin di vita. Questi è stato trasportato d’urgenza presso il nosocomio messapico, il quale presentava evidenti ferite di arma da fuoco alla testa. Le sue condizioni sembrano, ancora disperate.
Il carabiniere è in servizio al reparto radiomobile della Caserma di Manduria. Il militare è stato trasportato presso il nosocomio di Manduria. Sul posto è intervento il procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Taranto, il dott. Maurizio Carbone e il medico legale che fin da subito, ha iniziato ad esaminare le salme a supporto delle indagini coordinate dai Carabinieri. Sarebbe stato lui stesso, inseguito ad un raptus omicida, a chiamare i colleghi della caserma di Manduria dichiarando: «Venite, ho fatto una c...». La tragedia si è consumata nella casa della sorella del killer, dove abitava anche il padre, nei pressi del comune e del centro storico.
Alla base della lite, in basa ai primi accertamenti, vi sarebbero motivi economici: una eredità divisa male o la gestione di un terreno agricolo di proprietà di Damiano Pesare, gestito da suo figlio Raffaele e suo genero Salvatore. All’origine del folle gesto, dunque, una questione relativa a una piccola proprietà contesa. Sul posto, in una via ostruita a partire da via Mazzini a via Vittorio Emanuele, sono giunti i Carabinieri della locale stazione, i Vigili Urbani, e la massima assise cittadina di Sava, il Sindaco l’Avv. Dario Iaia. Tanto sgomento e incredulità tra la popolazione, non appena appresa la devastante notizia dell’insano e folle gesto.
Con chiara evidenza, i commenti fin d subito sono risultati superflui in momenti di immane disperazione, poiché nessuno è e sarà in grado di poter proferire in merito a una tragedia del genere. Il silenzio, fin da poche ore dalla tragedia, ha fatto da sottofondo alle innumerevoli perplessità e i molteplici interrogativi che, oggi ma soprattutto a lungo andare, attanagliano e faranno parte della quotidianità della piccola provincia tarantina. L’essere umano, a volte, e in alcuni casi molto spesso, diviene ancora una volta, autore di un gesto disumano e la triplice tragedia di oggi, sabato 18 novembre 2017, ne è l’estrema verità. Non vi è umanità in un contesto del genere, ma solo assenza di emotività e pathos per colui che avrebbe compiuto l’efferata carneficina, senza alcun motivo, concreto. Forse, il loro silenzio, in parte, spaventa la comunità stessa, perché diviene sinonimo e, al contempo, simbolo di rispetto, come forma di lutto unanime dell’intera cittadinanza pietrificata da quanto verificatosi nella tarda mattinata odierna.Un sabato che si macchia di sangue e che cela agghiaccianti verità che, forse solo con le indagini che effettueranno i militari, potranno emergere. Sull’agghiacciante teatro della triplice tragedia, è intervenuto il Sindaco del Comune di Sava, che stando ai primi sopralluoghi ha dichiarato: «Siamo tutti sconvolti, non avremmo mai potuto immaginare che potesse accadere una cosa del genere. Si tratta di una famiglia assolutamente perbene. Ed ancora: Era una famiglia tranquilla, una famiglia come tante, che non ha mai dato motivo di preoccupazione – ha dichiarato commentando la notizia alla stampa, accorsa sul luogo dei delitti, una persona tranquilla e molto professionale e nulla lasciava presagire quanto accaduto».
L’accaduto, purtroppo, ancora in via di accertamento da parte degli investigatori, ha smosso gli animi e le coscienze dei concittadini, che ancora adesso non sanno cosa pensare. Un evento del genere che ha scombussolato, letteralmente, una cittadina lontana da avvenimenti di cronaca, così brutali ed efferati che, avvenogono molto spesso tra le mura domestiche.
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