Le rape di Santino. Il noir di Pino De Luca al Grand Hotel di Lecce
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. In copertina la bella immagine di Angelo Arcobelli, in arte WeA, che ha dato un volto al personaggio di Santino, professore di italiano, latino e greco separato dalla moglie che per scelta vive in una campagna del Salento. Amante della solitudine ma non troppo, Santino trascorre le sue giornate nella sua Villa curando solo gli ambienti del piacere – cucina, cantina, biblioteca, camera da letto e bagno - coltivando le sue rape, sfornando pane profumato e tanto altro può rendere buona la tavola. Santino, gourmet raffinato e altrettanto esperto culinario, ama cucinare per sé e per i suoi amici, abbinare i vini come il più preparato sommelier e ha un ineguagliabile fiuto investigativo. Non ha la tv né internet e alle diavolerie del web preferisce un buon libro, prediligendo Ovidio, Eschilo, Dante e Metastasio… la sua vita scorre tranquilla ma la notizia della morte di Menella, il suo primo amore, e l’arresto dell’amico Gigi, marito della donna, irrompe in un freddo venerdì di novembre e sconvolge il suo equilibrio esistenziale. Le apparenze lasciano presupporre un delitto passionale, ma sarà davvero così? E le rape, cosa c’entrano le rape con il misterioso assassinio di Menella?
Quasi 60 primavere, una moglie e due figlie, tanti ricordi alle spalle e una seconda vita davanti . Pino De Luca è docente di Informatica all'Itis "E Fermi" di Lecce. Tra le pubblicazioni "Regole e Diritti per essere cittadini" ed. Sapere 2000 (2005) e per Kurumuni, collana di etnogastronomia, Per Canti e Cantine - viaggio enofonico nel Salento. Attualmente cura le rubriche di Birra e Distillati per Vinoway .