San Giorgio Jonico: Il Laboratorio Urbano Mediterraneo presenta “Falanto”
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- By Vincenzo Ludovico
- Categoria: Attualità Regionale e Nazionale
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Il Laboratorio Urbano Mediterraneo di San Giorgio Jonico, nato dal progetto regionale Bollenti Spiriti nel 2010, ha l'obiettivo di creare momenti di aggregazione sociale, di condivisione e trasmissione di saperi, coinvolgendo attivamente tutto il tessuto territoriale. Il Laboratorio da Settembre 2014 è gestito dall'ACSI (Associazione Cultura, Sport e Tempo Libero) di Taranto, vincitrice del bando di affidamento triennale, ed è animato dalle Associazioni ERIS, ACSI Prometeo Video Lab e Smart Media.Da giugno 2016 il Laboratorio è anche Presidio del Libro di San Giorgio Jonico. Le attività svolte all'interno del Laboratorio sono indirizzate a tutte le fasce di età e spaziano dalla formazione alla creatività, dall'intrattenimento alla divulgazione. Il Laboratorio oltre a proporre le sue iniziative, è aperto ai progetti e alle idee dell'utenza, al fine di creare una partecipazione attiva alla vita del Laboratorio stesso.
Il set cinematografico - ph. Alessandra De Michele
Il cortometraggio “Falanto” ha visto impegnati gli attori della compagnia teatrale “Anna De Bartolomeo”: Mario Blasi (Falanto), Eleonora Mina (Etra), Marco Fanizzi (il sacerdote), Vita Antonia Saracino (la Pizia), Ilaria Campani, Virginia Cimmino e Carla Lovero nei panni delle tre ancelle, Gionatan Russo, Brian Boccuni e Angelo Carone nelle vesti dei guerrieri spartani, e, infine, Marco Raul Gaeta che ha interpretato lo iapigia.Falanto, capo del popolo dei Parteni, dopo aver consultato l'oracolo di Delfi, decide di partire con i suoi guerrieri e le loro ancelle alla conquista della terra indicatagli dalla Pizia, sacerdotessa di Apollo. Dopo molto tempo, finalmente si avvera il vaticinio espresso da Apollo per bocca della Pizia, così Falanto e i suoi guerrieri raggiungono la terra tanto ambita, per fondare la mitica Città di Taranto. Ma entrando nello specifico, presentando il singolare cortometraggio, nonché l’opera prima di Giuseppe Nardone, Taranto riparte dalle origini, gettando luce sul proprio passato.
L'approdo di Falanto - ph. Alessandra De Michele
Da alcune dichiarazioni del regista Giuseppe Nardone, è emerso che: « L’idea di realizzare un cortometraggio su Falanto, nasce dalla voglia di divulgare e far conoscere le origini di Taranto. Far conoscere chi è stato realmente Falanto, per cosa è stato davvero importante e per quale motivo si studia nei licei e nelle università » . Ed ancora: « La gente purtroppo non è ancora conoscenza di cosa ha rappresentato per la nostra Taranto ed è per questo che abbiamo intenzione di realizzare l’idea di portare il cortometraggio anche nelle scuole »
Giuseppe Nardone - Il Regista
Raffaele Battista, co-regista del cortometraggio ha dichiarato: «Ho appoggiato il progetto di Giuseppe Nardone, perché lo ritengo non solo un grande attore ma un regista talentuoso, credo fortemente che con questo progetto cinematografico si possa dare una svolta al panorama culturale della città».
Raffaele Battista - Co-Regista
All’incontro culturale, da cui è scaturito anche un interessantissimo dibattito, Domenico Palattella in qualità di critico cinematografico, per il debutto dell’opera prima di Nardone ha introdotto la presentazione dal punto di vista critico « Falanto, cortometraggio sapientemente dosato a cavallo tra mito e storia, senza cedere in retoriche dell’eroismo mitologico, getta uno sguardo su un momento cruciale della storia di Taranto, presenta un incedere lento ma fila liscia in maniera apprezzabile fino alla conclusione ». Ed ancora: « Allo stato attuale, Taranto viene considerata una terra d’approdo, una meta di passaggio e una terra da colonizzare, nel senso dispregiativo del termine, per cui l’idea del cortometraggio di Nardone, rappresenta un punto di svolta per la maniera in cui bisogna intendere Taranto in futuro ». Conclude la critica cinematografica: « La sua visione è una visione totalmente pura, una visione poetica che uscirà fuori dalla visione del cortometraggio, racchiudendo all’interno varie sfaccettature delle bellezze paesaggistiche dell’ambientazione, dunque, parlando del passato cerca di intendere un futuro migliore. Si spera anche di realizzare un lungometraggio, non solo per divulgare meglio la storia di Taranto, ma soprattutto per sviluppare la singolare idea in un largo minutaggio ».
Al centro destra: Domenico Pallatella - Cristico Cinematografico
La realizzazione del progetto è stata resa possibile anche grazie all’aiuto e alla partecipazione della Polisportiva Vogatori Taras di Cosimo Conte, ai Cavalieri de li Terre Tarentine di Vito Maglie i quali hanno prestato oggetti di scena, a Carmine De Gregorio e Vittorio Fornaro per le location, rispettivamente Ipogeo Palazzo Baffi e Masseria Carmine e, infine, grazie a Le Grand Chic di Franca Parisi per la realizzazione degli abiti. Sul set hanno collaborato Vincenzo Cuomo (cineoperatore e montatore), Raffaele Battista (aiuto regia), Alessandra De Michele (fotografa di scena) e Giuseppe Russo (ritrattista).
Da sinistra: Raffaello Castellano, Angelo Carone, Marco Raùl Gaeta, Giuseppe Nardone e Ivan Saudelli
Marco Raùl Gaeta nelle vesti di ideatore del cortometraggio ha dichiarato: « La realizzazione del progetto nasce da una mia idea, coadiuvata dapprima da uno studio da me approfondito, personalmente, tratto da testi specifici, fonti bibliografiche e consultazioni direttamente al Museo MArTa di Taranto. Sono estremamente contento del fatto che questa mia idea, sia stata concretizzata in un così bel progetto, che tutti insieme abbiamo realizzato. Un ringraziamento particolare lo rivolgo al regista Giuseppe Nardone ».
Marco Raùl Gaeta - Ideatore del progetto
Partner dell'evento della presentazione sono stati: Ristorante "Desco" di Taranto, Panificio "Fumarola" di S.G.J. e Birrificio "Fabbiano" di S.G.J.